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Lussemburgo, Cardiff, e Colonia7, oltre a un miglior coordi- namento con il Consiglio ECOFIN delle Linee Guida Generali per la Politica Economica (Broad Economic Policy Guideli- nes). Il ruolo della Commissione era stato quello di mettere a punto rapporti annuali di sintesi sui risultati raggiunti in fatto di dati sull’occupazione, l’innovazione, le riforme economi- che, e la coesione sociale. Pertanto, nell’Agenda di Lisbona 2000 l’enfasi era stata sui metodi esistenti di coordinamento e attuazione delle politiche e sull’utilizzo del Metodo Aper- to di Coordinamento (OMC) per diffondere le best practices tra i Paesi membri e promuovere una maggiore convergenza nell’attuazione degli obiettivi della UE (Daley, 2006; Danish Techological Institute, 2005). L’OMC era definito (p. 12) in termini di:
• messa a punto sia di linee guida che di scadenze (timeta- bles) europee per conseguire gli obiettivi nel breve, medio e lungo periodo;
• identificazione degli indicatori qualitativi e quantitativi e dei riferimenti (benchmarks) che rispondano alle diverse esigenze dei Paesi membri e dei settori economici e rela- tiva forza-lavoro;
• traduzione delle linee guida europee in politiche nazio- nali e regionali configurando obiettivi specifici (targets) e adottando misure che tengano in considerazione le dif- ferenze nazionali e regionali; e
• monitoraggio, valutazione e peer review delle politiche nazionali e regionali organizzati in maniera da produrre processi di scambio di informazioni e conoscenza.
7. I Processi di Cardiff e Cologne erano gli accordi sugli impegni presi dagli Stati membri di coordinare le politiche ambientali e dell’occupazione, andando oltre le decisioni che erano state raggiunte con il Processo di Lussemburgo. I due Consigli Europei ebbero luogo, rispettivamente, nel giugno 1998 e 1999. Mentre il primo enfatizzava la necessità di inserire le considerazioni di salvaguardia ambientale in tutte le definizioni delle politiche della UE, il secondo metteva in evidenza quella di mantenere centrale l’attenzione riguardante l’impatto delle decisioni della BCE sull’occupazione e la gestione della Moneta Unica (Heise, 2002).