Page 289 - marini
P. 289
Il programma di coesione 251
Si stipulava che la UE avrebbe utilizzato tutte le risorse a di- sposizione per ottenere questi obiettivi «pur nel rispetto di Agenda 2000», ma l’accento principale era posto sul ruolo del settore privato e sulla creazione di partnership pubblico- private. Invece, nei documenti non appariva altra menzio- ne diretta riguardante la politica di Coesione. Il Rapporto Kok del 2004 interveniva criticando l’andamento lento nel produrre i cambiamenti e anche l’impossibilità della Com- missione di muoversi verso i target prioritari dell’Agenda di Lisbona in relazione ai livelli di R&D e di tassi occupazionali. Altre critiche vennero dall’interno della Commissione e del Parlamento europeo che sostenevano che gli obiettivi fissati per il 2010 non sarebbero stati raggiunti e che l’intera strate- gia per l’Agenda di Lisbona doveva essere ripensata. Sempre più apertamente si diceva che gli Stati membri non potevano essere lasciati soli a decidere cosa fare.
Il rapporto del 2005 della Commissione adottava le racco- mandazioni del Rapporto Kok, suggerendo un ripensamento radicale della strategia e soprattutto del suo sistema di gover- nance. Per facilitare l’adeguamento da parte degli Stati mem- bri, la Commissione suggeriva la necessità di semplificare le procedure per relazionare e di nominare una persona (Mister Lisbona) responsabile sia a livello nazionale che regionale di informare ogni anno sul cammino fatto nel conseguimento degli obiettivi del Piano Nazionale d’Azione. Le richieste della strategia di Lisbona continuavano ad avere carattere volon- tario, se viste nella prospettiva degli Stati membri. Padoan e Mariani (2006) nel loro studio sottolineavano come la di- scrasia tra la grande ambizione degli obiettivi delle politiche e i limiti degli strumenti d’intervento avesse dato vita a un sistema che non era idoneo a sostenere il perseguimento degli obiettivi di Lisbona.
Con Lisbona II si è finalmente realizzato il tentativo di connettere i due pilastri del programma del Mercato Unico, vale a dire gli obiettivi di Lisbona e la formulazione e attua- zione della politica di Coesione. Lo si è fatto con un mix del metodo comunitario, dove la Commissione ha in mano