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XXVIII alfredo del monte
politica in Campania, fino agli anni ’70 basata sul rapporto patrono-cliente e poi successivamente, per quanto riguarda la provincia di Napoli e Caserta, associata alla criminalità organizzata. L’ipotesi del lavoro è che dalla fine degli anni ’70 vi è stata una inversione di tendenza nello sviluppo del- la società civile al Sud che ha impedito, allorché vi sarebbe stato più bisogno, una modifica dell’organizzazione politica in Campania e nel Mezzogiorno in genere. Sia riforme istitu- zionali come la nascita delle regioni, sia la crisi della grande impresa, che avrebbe potuto accrescere ceti come operai e imprenditori più sensibili ai processi di modernizzazione, sia le caratteristiche di tipo assistenziale assunte dalla politica di intervento al Sud, hanno contribuito, dopo gli anni ’70, alla diffusione della criminalità organizzata e della corruzione con effetti fortemente negativi sulla efficienza delle istituzioni al Sud. È proprio la qualità scadente delle istituzioni a far sì che, come sostiene Raniolo, la crisi attraversata dall’Italia dal 2007 abbia effetti più devastanti al Sud rispetto al Nord. Un elemento che emerge dall’analisi di Raniolo è che, mentre vi è una certa omogeneità fra le regioni italiane per quanto riguarda il grado di fiducia in alcune istituzioni nazionali, l’unico indicatore che evidenzia una sostanziale differenza è quella nei confronti delle istituzioni locali che hanno nelle regioni meridionali una valutazione nettamente inferiore, in base a una recente indagine, rispetto a quella data nel Centro- Nord. Questa minor fiducia da parte degli elettori d’altronde rispecchia quanto verificato da numerosi studi sulla qualità delle istituzioni locali al Sud. Un aspetto analizzato dalla lette- ratura è che i livelli di corruzione più elevati nelle regioni del Sud (Del Monte-Papagni, 2007) influiscono negativamente sul tasso di crescita del PIL pro capite (Del Monte-Papagni, 2001). Una delle ragioni per cui si è arrestato il processo di convergenza delle regioni meridionali negli anni ’70 è stato proprio il più elevato livello di corruzione esistente in que- ste ultime (Del Monte-Papagni, 2007). I livelli di corruzione oltre che sul PIL pro capite hanno anche influito sul rapporto debito/PIL a livello regionale e sulla spesa pubblica regionale,