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Il monitoraggio delle politiche 277
in termini di capacità innovativa, che non sarebbero stati realizzati senza il supporto pubblico. Infine l’addizionalità comportamentale si focalizza sul complesso degli aspetti comportamentali, relazionali e strategici dell’impresa. L’in- tervento pubblico in R&S trova la sua ragion d’essere nella presenza di situazioni di fallimento del mercato riconducibili alla difficile appropriabilità dell’innovazione, che nella sua accezione più ampia è non rivale e non escludibile. Esistono, dunque, esternalità positive che fanno sì che i rendimenti sociali delle attività di ricerca e innovazione siano maggiori dei rendimenti privati, con la conseguenza che l’investimento in R&S sia inferiore al livello socialmente desiderabile15.
Con riferimento alle caratteristiche dei destinatari dell’in- tervento pubblico, dagli esiti delle valutazioni trova conferma la tesi secondo la quale per gli incentivi alle imprese in R&S si individuano effetti di reale addizionalità principalmente nel caso di imprese di piccola dimensione, tipicamente più esposte al razionamento del credito16. In alcuni casi, la com- binazione tra ridotta dimensione, giovane età e alta intensità di innovazione del settore di appartenenza delle imprese, ca- ratteristiche tipiche delle start up innovative, evidenzia una
15. Negli anni più recenti l’attenzione ha riguardato anche i cosiddetti fallimen- ti di sistema, rappresentati da certe situazioni, diffuse soprattutto nelle regioni in ritardo di sviluppo, di mancanza di integrazione tra i soggetti e i processi dell’innovazione. La difficoltà di misurare l’addizionalità di input-output per gli interventi posti in essere per ridurre i fallimenti di sistema (e.g. attraverso le ag- gregazioni pubblico-private) ha di conseguenza dato rilievo alla terza dimensione di addizionalità citata, quella comportamentale.
16. Tra i fallimenti del mercato che condizionano le scelte di investimento degli agenti e richiedono l’intervento pubblico si evidenziano i fallimenti del mercato dei capitali e l’assenza di mercato per gli investimenti rischiosi (Martin, Scott, 2000; Hall, 2002). Le attività di R&S sono tipicamente incerte negli esiti e opache per gli osservatori esterni. Qui il fallimento è determinato dalla presenza di asim- metrie informative (selezione avversa, azzardo morale) tra l’impresa che intende investire in R&S e i suoi potenziali prestatori di capitali. Una recente review della letteratura empirica (Czarnitzki, Hottenrott, 2010) conferma l’esistenza di forti ostacoli nell’ottenimento di prestiti per la R&S ai danni di un insieme di soggetti e progetti, che per le loro caratteristiche tendono a risentire maggiormente delle conseguenze legate alle imperfezioni del mercato dei capitali.






























































































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