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Riflessioni sulla governance 309
L’intervento straordinario ha quindi rappresentato la principale politica di sviluppo in Italia per le aree depresse prima della riforma dei regolamenti del 1988, segnando delle importanti legacies nei rapporti tra i principali attori nazio- nali e sub-nazionali italiani, dei quali non si puó non tenere conto per comprendere le scelte istituzionali che negli anni si è scelto di adottare in Italia in materia di fondi strutturali. Pertanto, vale la pena di ripercorrere brevemente l’evoluzio- ne di piú di 40 anni di storia dell’intervento straordinario in Italia, al fine di comprendere non solo il contesto entro cui la nuova politica regionale europea si è calata, ma anche le variazioni avutesi nelle relazioni inter-istituzionali tra il centro e la periferia e il grado di incongruenza (misfit) pre- sente tra i nuovi principi comunitari e le classiche modalità di gestione delle politiche per lo sviluppo in Italia. A tal fine ci avvarremo, anzitutto, di una suddivisione in quattro fasi dell’intervento straordinario realizzata da Antonio La Spina (2003, pp. 233-253) e, in un secondo momento, dei lavori di Paolo Graziano (2004; 2013) sull’adattamento della politica regionale italiana a seguito del processo di europeizzazione, al fine di comprendere il grado di misfit tra i nuovi principi della politica di coesione e la policy legacy negli anni conso- lidatesi nel nostro Paese.
Anche per via dei numerosi vincoli esterni imposti dalla BIRS, la prima fase dell’intervento straordinario è stata ca- ratterizzata da una gestione molto centralizzata degli inter- venti. Infatti, in quegli anni la Casmez ha operato in modo selettivo e discrezionale, enfatizzando in modo particolare gli investimenti infrastrutturali. Con la L. 634/1957 ha preso formalmente avvio una seconda fase della storia dell’inter- vento straordinario, caratterizzata da una notevole riduzione degli investimenti nel settore dell’agricoltura e, viceversa, dal consolidamento di poli industriali per lo sviluppo, anche in questo caso accuratamente selezionati dalla Casmez che in questi anni ha continuato a garantire una gestione cen- tralizzata delle politiche di intervento per il Mezzogiorno. Viceversa, l’istituzione delle regioni a statuto ordinario nel