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Riflessioni sulla governance 313
della politica regionale europea del 1988, e come ha proceduto a costruire il proprio «decisore per lo sviluppo» in materia di fondi strutturali. A tal fine sono state individuate due di- verse fasi, una prima coincidente con gli anni di transizione derivante dalla cessazione dell’intervento straordinario e una seconda che copre l’intera stagione della Nuova Program- mazione e i successivi cicli 2000-2006 e 2007-2013. Per cia- scuna di esse verranno descritte le principali caratteristiche delle istituzioni nazionali preposte al coordinamento della politica comunitaria e, in particolare, le criticità riscontrate all’interno del sistema di governance venutosi a delineare. In particolare verrà utilizzata la metafora della parabola, in grado di spiegare l’iniziale ascesa e il successivo declino che, a partire dal 2006, ha caratterizzato la nuova stagione dei fondi strutturali inaugurata alla fine degli anni Novanta.
Va da sé che a queste due fasi di ascesa e declino se ne deve aggiungere una terza, tuttora in corso e per la quale non è possibile ancora dare una valutazione oggettiva al riguardo, coincidente con l’avvio dell’Agenzia per la Coesione Territo- riale (Agenzia) – formalmente istituita ai sensi dell’art. 10 del decreto legge 101/2013 – e del conseguente nuovo sistema di governance multilivello venutosi a delineare a seguito della sua creazione. Ciononostante, nella parte finale del paragrafo verranno fatte alcune considerazioni in merito al suo incerto avvio e alle sue conseguenze nella gestione delle ultime fasi del ciclo di programmazione 2007-2013.
Gli anni della difficile transizione
Le strutture nazionali coinvolte nell’implementazione del QCS 1989-1993 sono state tre: il Dipartimento per le Politiche Co- munitarie, il Dipartimento per il Mezzogiorno e AgenSud. Il compito del primo, creato nel 1987 e posto sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarebbe dovuto essere sia quello di trasporre le nuove discipline comunitarie che di gestire gli aiuti di Stato. Pertanto, esso ha svolto un ruolo piuttosto limi- tato nella gestione e nel coordinamento dei fondi comunitari