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316 mattia casula
Nei successivi anni sono stati realizzati ulteriori e diversi tentativi che, in maniera incrementale e non sempre congiunta, hanno cercato di riorganizzare la complessa struttura centrale di gestione dei fondi strutturali italiani. Al riguardo occor- re anzitutto menzionare l’introduzione a livello nazionale e regionale di un sistema a rete di cabine di regia che avrebbe dovuto semplificare e razionalizzare le azioni amministrative nelle aree depresse di tutto il territorio nazionale (Armao, 1997, p. 481). Esso è stato introdotto dalla Legge n. 341/1995 che ha soppresso il precedente Osservatorio delle politiche regiona- li e, nonostante i problemi gestionali e organizzativi da esso precedentemente riscontrati, ha trasferito tutte le sue struttu- re amministrative, le sue risorse umane e le sue funzioni alla nuova Cabina di Regia Nazionale. In secondo luogo, a partire dal 1996 è stato rafforzato il ruolo del Ministero del Tesoro al quale sono stati assegnati sia il coordinamento dei programmi pluri-fondo che il loro controllo finanziario.
Ciononostante, prima dell’avvio della nuova stagione della Nuova Programmazione, ossia dopo quasi un decen- nio dal formale avvio del primo ciclo di programmazione, numerose criticità continuavano a persistere, specie per via della presenza di un «decisore per lo sviluppo» ancora forte- mente in cerca di identità e incapace di coordinare dall’alto la complessiva gestione dei fondi strutturali in Italia. Tra i vari problemi riscontrati, se ne possono ad esempio elencare tre (Applica Ismeri, 2002, pp. 175-178): i) i poteri attributi al Ministero del Bilancio sono continuati a essere non chiari ed esso fu pertanto incapace di assolvere il suo desiderato ruolo di collegamento informativo tra tutti i livelli del siste- ma di implementazione nazionale; ii) non vi è stato un equo miglioramento dal punto di vista organizzativo tra i singoli Ministeri; iii) le funzioni assegnate alla nuova Cabina di regia nazionale sono state alquanto vaghe e spesso si sono sovrap- poste con quelle di altre strutture presenti a livello nazionale.
È all’interno di questo complesso e incerto quadro isti- tuzionale che la stagione della Nuova Programmazione ha iniziato a operare in Italia alla fine degli anni Novanta.































































































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