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Debito pubblico, spesa regionale e corruzione 393
tamento primario nei primi anni 1970 può essere spiegato dalle entrate fiscali inadeguate a fronte di un considerevole incremento della spesa pubblica. Negli anni 70 la pressione fiscale in Italia era molto inferiore a quella di Germania, Francia, Regno Unito e fino al 1977 era all’incirca uguale a quella degli Stati Uniti. Nella nostra simulazione l’incre- mento della spesa è parzialmente compensato dall’aumento delle entrate fiscali dovuto a un GDP più alto. Di conseguen- za, il debito pubblico teorico cresce sia in valore assoluto che rispetto al GDP ma a un tasso inferiore rispetto a quello reale. Quando negli anni 80 i tassi di interesse reali cominciano a crescere c’è una esplosione del valore reale del debito (Galli e Giavazzi, 1992). Nella nostra simulazione la crescita dei tassi di interesse reali è minore perché il debito pubblico è più basso di quello reale ed è anche compensato da entrate fiscali teoriche più alte. Quindi, nel nostro esercizio il rap- porto debito pubblico/GDP diminuisce a partire dal 1987. La nostra spiegazione di tale andamento è che la corruzione ha ridotto il tasso di crescita dell’economia italiana e aumentato il livello della spesa pubblica determinando un livello del debito molto alto.
Nei prossimi paragrafi cercheremo di verificare questa ipotesi con un’analisi empirica.
3. Una stima empirica della relazione fra debito pubblico e corruzione nelle regioni italiane
Nell’analisi empirica utilizziamo un dataset originale, costru- ito mettendo insieme dati di differenti fonti. Innanzitutto, abbiamo raccolto i dati sul debito pubblico delle regioni ita- liane, disponibile sul sito della Banca d’Italia per il periodo 1998-20137. La fonte delle altre variabili è l’ISTAT. La nostra misura di corruzione (Corr) è il numero dei reati di corruzio-
7. Per la definizione di debito pubblico regionale e le modalità di calcolo si rimanda al sito web di Banca d’Italia.