Page 57 - marini
P. 57
Il divario socio-istituzionale fra nord e sud 19
dotazione di risorse naturali: i corsi d’acqua (con i salti) e la terra fertile agricola erano più abbondanti al Nord – in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia, Friuli-Venezia Giu- lia – e ciò si traduceva in più alta produttività per ettaro e maggiore energia idraulica, elementi che fornivano due degli input di base (lavoro ed energia) per l’avvio della rivoluzione industriale. Questi aspetti sicuramente ebbero un ruolo nel predisporre la mappa della disuguaglianza regionale in Italia nel diciannovesimo secolo (e.g. Cafagna, 1989); che siano stati decisivi, tuttavia, e specialmente nel lungo periodo, abbiamo forti ragioni di dubitare. Per diversi motivi. Primo, già nel diciannovesimo secolo vi era una regione settentrionale non particolarmente favorita in termini di terra fertile e risorse idriche, la Liguria, eppure era proprio quella la regione più ricca del Nord e quella che si sarebbe industrializzata prima. Inoltre, anche altre aree del Nord non erano certo avvantag- giate in quanto a risorse naturali (Trentino-Alto Adige; la Val d’Aosta, benché molto piccola), ma nel lungo periodo si riveleranno proprio queste le regioni italiane cresciute di più. Di contro, nel Mezzogiorno alcuni territori – la Puglia prin- cipalmente, ma in misura minore anche la Campania – non erano affatto penalizzati da questo punto di vista, collocan- dosi piuttosto intorno alla media italiana e in una posizione migliore rispetto al resto del Sud e anche a gran parte dell’I- talia centrale; e tuttavia sono cresciute meno che altre regioni sia del Centro che dell’Italia meridionale. In termini generali, se pure è vero che a metà Ottocento il Sud in media si trovava un po’ sfavorito in quanto a risorse naturali, le principali dif- ferenze si potevano osservare non tanto fra le tre macro-aree (Nord-Ovest, NEC e Mezzogiorno), quanto piuttosto al loro interno: e tuttavia il percorso di disuguaglianze regionali in Italia sarà, come abbiamo visto, uno di convergenza all’in- terno delle macro-aree e di divergenza fra di loro; in quanto tale, difficilmente può essere stato «plasmato» dalla dotazione iniziale di risorse naturali.
Argomentazioni simili si possono sollevare con riguardo alla seconda variante della spiegazione geografica, quella che