Page 206 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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  organica nei reggimenti fanteria 21° e 22°: la Divisione "Cremona" venne così a trasformarsi da ternaria in binaria.
Come può già in parte desumersi anche da questi vari tentativi di trasformazione, alle molteplici esigenze del riordinamento - le quali presupponevano un armonico programma di sviluppo, da realizzarsi con logica successione, nonché, soprattutto, un'adegua- ta disponibilità di mezzi - si cercava di far fronte alla meglio, con espedienti e ripieghi, ed era possibile riuscirvi soltanto in misura praticamente irrisoria, soprattutto a cagione di un incessante penu- ria di tutto (non solo di viveri, di vestiario, di materiale d'ogni genere, ma persino di ordini tempestivi e coerenti).
Le cause determinanti di un simile stato di cose vanno ricerca- te innanzitutto nel contegno assunto e mantenuto per vari mesi dalle Autorità militari alleate, di fronte alle nostre richieste di par- tecipare alla Guerra di liberazione secondo lo spirito della famosa "Dichiarazione di Quebec", cioè in misura veramente rispondente alle reali nostre possibilità: contegno in cui le vaghe promesse si alternavano ad improvvisi dinieghi, così da far proprio "cadere le braccia" a chiunque fosse animato da una fede meno tenace di quella che, nell'ansia patriottica di risorgere da un 'immeritata catastrofe, sosteneva le nostre più alte gerarchie militari e politi- che.
Solo dopo che il Raggruppamento Motorizzato, nei combatti - menti dell'8 e del 16 dicembre 1943, riuscì a compiere il miraco- lo di Monte Lungo, gli Alleati si decisero infatti ad autorizzare la trasformazione del Raggruppamento stesso in una Divisione di 14.000 uomini, che assunse (13) il nominativo di Corpo Italiano di Liberazione (C.I.L.), raggiungendo in seguito l'entità complessiva di 25.000 uomini, tutti armati ed equipaggiati ancora col vecchio materiale già in distribuzione nell'Esercito italiano. E solo dopo altri sette mesi di eroiche gesta compiute dal C.I.L., gli anglo-ame- ricani arrivarono finalmente ad autorizzare la costituzione di sei nostri Gruppi di combattimento (Divisioni), per una forza com- plessiva di 60.000 uomini,cui sarebbero stati distribuiti arm,\men- to ed equipaggiamento moderni, forniti dall'Esercito britannico: "Cremona", "Friuli", "Folgore", "Legnand', "Mantova", "Piceno".
Durante le reiterate istanze per accrescere l'entità della nostra
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