Page 212 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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Il Comando del Gruppo prende in esame addirittura la possibi- lità di far presente al Comando britannico che i reparti del "Cremona" non hanno più quel minimo di efficienza indispensa- bile per tenere la linea.
Il Comando del 21°fanteria fa osservare: 'Gl'inglesi hanno urgente bisogno di poter contare sui nostri Gruppi di combatti - mento! Se ci tiriamo indietro adesso: essi non ci faranno più com - battere e la nostra Patria potrà risentirne gravissimo danno. Sono disposto ad assumermi anche per intero, la responsabilità di tene - re le linee!'.
È l'impegno assunto viene onorevolmente mantenuto, sul trat- to più scabroso del settore, a prezzo di sforzi, eroismi e sacrifici che oltrepassano qualunque limite di verosimiglianza: con capi- saldi di plotone ridotti ad appena 13 uomini; con le artiglierie canadesi di appoggio che dispongono di non più che 4 colpi al giorno per ogni pezzo; con i tedeschi che continuano a reiterare una sequela pressocchè ininterrotta di colpi di mano, immancabil- mente preceduti da improvvisi e nutritissimi bombardamenti di mortai... Si comprende quindi come il Comandante del reggimen- to, dopo aver riconquistato, alla testa dei pochi elementi di rincal- zo - fatti avventurosamente affluire su tre "cingolette" - un capo- saldo momentaneamente perduto, non creda quasi agli occhi pro- pri, nel constatare di esservi riuscito.
Dopo undici giorni di quella vita infernale, il Reggimento viene finalmente sostituito sulle inverosimili posizioni dello schie- ramento, che i suoi fanti sono miracolosamente riusciti a mante- nere, a prezzo di un generoso tributo di sangue.
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Verso la fine del gennaio 1945, cominciarono ad arrivare i
complementi volontari (destinati a colmare i vuoti verificatisi per effetto delle perdite subite in combattimento e delle assenze arbi- trarie): migliaia d'individui d'ogni età, tutti provenienti dalle più note bande partigiane della Toscana e dall'Emilia, tra i quali si celavano numerosi attivisti segretamente designati col compito specifico di comunistizzare l'Esercito. Grande sfoggio di cravatte e di bandiere rosse, canti d'Internazionale a voce spiegata, disor- dine pitto,esco, aggravato dall'impegno solenne, assunto dai
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