Page 216 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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  bilità di risolverli era in grado di v aiutare, con conoscenza di causa, la gravità e l'urgenza, mentre per chi guardava le cose più da lontano, con visione quasi panoramica, venivano a perdere gran parte del loro risalto, e potevano passare addirittura inosser- vati.
Una eloquente conferma di ciò può desumersi dal seguente brano del già più volte citato libro di memorie del Generale vice- comandante di Gruppo di combattimento "Cremona":
'La proposta venne accolta e permise d'immettere nei ranghi, con sistemi sbrigativi di reclutamento che ricordavano quelli usati al tempo di Federico di Prussia, molti volontari, che risolsero la crisi e portarono nei reparti l'ardore del loro spirito agonistico. Anche un pò di spirito d'insofferenza e d'indisciplina vi portarono; ma era un neo trascurabile, questo, se si pensa al comandamento che vigeva in quel momento per l'Italia e per tutti noi: far la guerra ai tedeschi e farla nel miglior modo possibile' (20).
In realtà, chi fu direttamente preposto alla bisogna sa come si sia trattato di ben altro che di "un neo trascurabile". Riuscire ad evitare il contagio demagogico (21) ed a dare invece alimento, vitalità e sviluppo agli elementi positivi della situazione, fu per- tanto un'eccezionale prova, per i quadri tutti, di capacità e d'ener- gia nel comando, d'intuito psicologico e d'ascendente morale, di sensibilità umana e spirito realistico.
Solo in virtù di tutte queste attitudini, l'arduo esperimento innovatore compiuto dal Gruppo di combattimento "Cremona, potè, nel complesso,aver esito pienamente favorevole, specie nel servizio di linea, ma soprattutto nell'impiego in campo aperto, durante la fase conclusiva delle operazione.
Qui, lo slancio ardimentoso senza limiti e il più vivo spirito agonistico dei volontari non tardarono ad armonizzarsi con la più salda coesione disciplinare, con l'ammirevole sobrietà e con la straordinaria resistenza fisica dei soldati regolari. A tale armoniz- zazione diede altresì un efficace concorso il Centro addestramen - to volontari, appositamente istituito a Porto Corsini.
Anche sotto l'aspetto più specificamente disciplinare, i risul- tati conseguiti furono, in complesso, pienamente soddisfacenti: beninteso, laddove i volontari ex partigiani ebbero la sensazione immediata di essere comandati e condotti da Capi nel vero senso
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