Page 217 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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  della parola, cioé da uomini dotati di adeguata comprensione, fer- mezza, sensibilità e animati da coraggio indiscusso, da pura fede nelle idealità nazionali e democratiche, e sopratutto non compro- messi nel tristepassato,nè mossi da calcolipersonaliod opportunistici".
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Per concludere con l'argomento diserzioni, forza, immissione di complementi (volontari e partigiani) desidero citare ancora il gene- rale Musco traendo qualche elemento dalle sue considerazioni con - elusive. Cito:
"Si è già visto come le conseguenze negative della propaganda nazifascista si concentrassero soprattutto, dapprima, in uno stilli- cidio di diserzioni o allontanamenti arbitrari, che poi, al momento di entrare in linea, raggiunsero ad un tratto l'entità di un così este- so fenomeno collettivo, da compromettere sicuramente le possibi- lità d'impiego del gruppo di combattimento "Cremona".
Ancor più disastrose sarebbero forse potute essere le conseguen- ze negative della larga, indiscriminata immissione di formazioni partigiane, cui fu giocaforza ricorrere d'urgenza, sotto l'incalzan- te necessità di colmare al più presto i vuoti prodotti negli organici del Gruppo, sia dagli arbitrari allontanamenti, sia dalle perdite.
La soluzione scelta fu senza dubbio assai rischiosa ed audace, ma proprio per l'eccezionale rischio che comportava, l'esperimen- to - rimasto unico nella storia dell'Esercito italiano - fu eccezio- nalmente istruttivo e interessante, soprattutto perché, dato il sostanziale successo conseguito, ci permette di trarre due conclu- sioni di carattere nettamente positivo:
1° l'azione di comando - specialmente quando si debba espli- care in una situazione così fluida, delicata ed irta di difficoltà di ogni genere - riconferma nella maniera più evidente la sua fonda- mentale funzione di arte giacché può conseguire risultati vera- mente concreti ed armonicamente costruttivi, solo per virtù d'intu- zione psicologica, intellettiva e morale (è, in parte, la vecchia mas- sima che si comanda soprattutto col "cuore");
2° I nostri soldati - e in particolar modo i nostri fanti - , anche
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