Page 243 - Il Gruppo di Combattimento "Cremona" nella Guerra di Liberazione
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(o gappisti), di fare domanda per essere destinati ai Gruppi di Combattimento, in conformità del Bando n°8 dello Stato Maggiore del Regio Esercito, bando che, già chiuso da diversi mesi, era rima- sto inattuato. Certamente, l'input venne dalla Segreteria del Partito Comunista.
ARRIGOBOLDRINI
Con riferimento all'intervento del Signor Castellacci
Vorreiprecisare al Signor Castellacci, che mi ha chiamato in causa, che per quanto riguarda la visita del Luogotenente del Regno a Piove di Sacco, venuti a conoscenza della sua intenzione di effet- tuare la visita in questione, vi furono animate discussioni nella nostra formazione partigiana, la Brigata garibaldina "Mario Gordini", costituita in gran parte da repubblicani, cattolici, comuni- sti, anarchici, repubblicani storici e azionisti. Vorreiricordare -per inciso- che il giorno 22 o 24 dicembre del '44, quando Umberto di Savoia venne a Ravenna, alla domanda chi fossero i membri del Comitato di Liberazione, potei capire il suo stato d'animo per la situazione politica che vedeva il prevalere dei repubblicani. A quei tempi, ricordo che il presidente del Comitato di Liberazione era Benigno Zaccagnini. Ma, tornando al nostro discorso, non ci limi- tammo solamente a discutere bensì informammo subito il generale Clemente Primieri di che cosa avrebbe potuto succedere il giorno dopo. Egli si rese conto della difficoltà, ma non tenne in alcun conto il suggerimento datogli, di riunire i più esperti e i più anziani delle compagnie per una seduta notturna.
Considerato che nelle formazioni del "Cremona" erano presenti numerosi elementi provenienti dalla Toscana, l'impressione avuta fu che la situazione poteva farsi seria e preoccupante.
I fischi, espressione di presa di coscienza popolare, non però foro-
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