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INTRODUZIONE AL GDPR
Le fonti normative della “nuova privacy”
In primo luogo, per comprendere la gerarchia delle
fonti che dallo scorso 25 maggio governano la mate-
ria della protezione dei dati, è opportuno evidenziare
perché il legislatore Europeo abbia deciso di optare
per un Regolamento, che si caratterizza per essere
immediatamente applicabile in tutti gli Stati mem-
bri, e non per una Direttiva, come era già stato fatto
in precedenza con la Dir. 95/46/CE, che per la propria
attuazione necessita di un provvedimento normativo
di attuazione da parte dello Stato membro.
La ragione di questa scelta è indicata nel Consi-
Il nuovo regolamento europeo sulla privacy
derando n. 9 del GDPR dal quale emerge che uno
degli aspetti che si è rivelato maggiormente critico
nell’attuazione della Direttiva 95/46/CE è stato in-
dividuato nella “frammentazione dell’applicazione
della protezione dei dati personali nel territorio
dell’Unione” nonché nell’incertezza giuridica data
dalla “compresenza di diversi livelli di protezione dei
diritti e delle libertà delle persone fisiche, in partico-
lare del diritto alla protezione dei dati personali” che
“può ostacolare la libera circolazione dei dati perso-
nali all’interno dell’Unione”.
Pertanto, la scelta fatta trova la propria ratio nella
necessità di evitare che differenze nelle legislazioni
locali possano costituire un ostacolo “all’esercizio
delle attività economiche su scala dell’Unione, fal-
sare la concorrenza e impedire alle autorità naziona-
li di adempiere agli obblighi loro derivanti dal diritto
dell’Unione”.
Per questo motivo, l’articolo 94 del GDPR abroga
espressamente la Direttiva 95/46/CE. oggetto di lavoro della cd. Commissione Finocchiaro
Ciononostante, il GDPR prevede espressamente in – istituita in virtù della legge 25 ottobre 2017, n. 163,
alcune circostanze un rinvio alle normative “locali” recante “Delega al Governo per il recepimento delle
che non sono espressamente abrogate ma che si de- direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione
3/2018 vono intendere come non applicabili nelle parti in cui europea” e della legge 20 novembre 2017, n. 167 (c.d.
Legge europea 2017) – che ha elaborato una bozza di
sono incompatibili con il GDPR.
Le considerazioni appena riportate chiariscono dunque decreto legislativo ma fino a quando non sarà adottato
perché il D.Lgs. 196/2003 (cd. Codice Privacy) adottato mediante pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il Codice
dall’Italia in recepimento della Direttiva sia in parte privacy resterà in vigore ma solo limitatamente alle
ancora in vigore e il perché vi sia la necessità di ri- norme compatibili con la nuova disciplina europea, la
correre a uno strumento normativo di coordinamento quale, lo si ripete, dopo il 25 maggio 2018 è in realtà
tra il GDPR e il Codice Privacy. Questo strumento è anche parte integrante d’ordinamento italiano.
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