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14 GFDS 42 • Conoscere • I DIFFUSORI LS3/5A
finali a triodo Beltaine). Il suono di questo impianto mi stupì non poco per l’eccezionale musicalità e la strepitosa scena acustica. In seguito ebbi molte conferme del rapporto altamente sinergico tra le LS3/5a e le amplificazioni a val- vole, che ben si adattano a pilota- re casse dall’impedenza elevata. Allora, però rimasi meravigliato anche del fatto che amplificatori con una manciata di Watt potesse- ro pilotare con tanta disinvoltura e tanto realismo diffusori con 81 dB di efficienza. Oggi non mi meravi- glio più perché credo di avere ormai capito che cosa si debba richiedere al suono di un minidif- fusore, ma allora ero ancora forte- mente legato a schemi teorici rigi- di, come quello, peraltro in sé più che logico, che connette necessa- riamente la bassa efficienza dei diffusori con l’alta potenza del- l’amplificazione.
Non è, però, che con amplificatori muscolosi le LS3/5a avessero dei problemi; anzi. È che suonavano bene anche con quelli con pochi Watt, purché fossero capaci di ero- garli con la necessaria fluidità e il giusto contrasto. L’importante, a mio avviso, era, ed è, avere le idee chiare su cosa ricercare. Il suono dei minimonitor BBC aveva i suoi punti di forza nella coerenza, nel dettaglio, nella naturalezza della dinamica, nell’accuratezza timbri- ca, nella realistica matericità delle voci e degli strumenti e in una pia- cevole luminosità vagamente
ambrata. Erano queste le cose che si dovevano valorizzare per apprezzare la resa sonica di questi minidiffusori. Essendo nati per suonare all’interno di ambienti di piccole dimensioni come gli studi di registrazione mobili, dovevano essere ascoltati da vicino e dove- vano altresì potere sfruttare le riflessioni sulle pareti per rinforza- re la gamma bassa e dare corpo al suono. Era quindi inutile e illogico chiedere loro di sonorizzare con un’adeguata pressione acustica grandi ambienti. Ma se venivano collocati su dei supporti di una ses- santina di cm di altezza e accurata- mente posizionati in modo da avere un adeguato spazio posterio- re, ignorando il fatto che fossero casse chiuse, e se il punto d’ascol- toerapostoanonpiùdiunpaiodi metri dai diffusori (se del caso orientati di qualche grado verso il centro), allora si compiva il mira- colo del formarsi di una scena acu- stica di grandissimo realismo all’interno della quale strumenti e cantanti stupivano per la loro tridi- mensionalità e per l’accuratezza delle loro voci e del loro suono. Vi assicuro che dopo un po’ non si avvertiva assolutamente la man- canza di una gamma bassa più pro- fonda e più presente e le orecchie e la mente si deliziavano di una musicalità equilibratissima e sem- pre garbata, ottimamente articola- ta, capace di riprodurre un’incredi- bile quantità di sfumature e di par- ticolari e caratterizzata da un’ecce- zionale finezza di grana. Queste doti, naturalmente, erano sempre rapportate alla qualità e alle carat- teristiche soniche della catena a monte, di cui le LS3/5a si dimo- stravano in ogni caso estremamen- te rispettose. La grande orchestra sinfonica, è vero, poteva apparire leggermente più piccola del nor- male, ma non era mai collocata rasoterra e tutto risultava così ben
proporzionato che ci si passava sopra volentieri. I cantanti e gli strumenti solisti, invece, avevano dimensioni così naturali che ci si stupiva di come potessero nascere da diffusori così piccoli.
Chiudo qui la descrizione dei miei ricordi del suono delle LS3/5a perché non vorrei mitizzare ulte- riormente un mito e i ricordi fanno spesso di questi scherzi. Di certo so che fu per merito di que- sti minimonitor che compresi a fondo il senso e il valore della coerenza nel suono dei diffusori dinamici e l’apporto che i minidif- fusori di qualità potevano dare alla creazione di un’alta fedeltà capace di un’altissima resa sonica anche con componenti di prezzo abbordabile. Oggi molte delle considerazioni che ho fatto sono piuttosto scontate, ma quando nacquero le piccole BBC non era affatto così e le LS3/5a costituiro- no veramente una novità quasi stravolgente. Sono ormai diversi anni che non ho più avuto occa- sione di ascoltare questi diffusori- ni, che, forse, possono cominciare a mettere in mostra qualche segno del tempo nella loro voce, pur senza nulla togliere alla loro importanza nella storia dell’hi-fi. Se però avete l’occasione di met- tere le mani su di una coppia di LS3/5a usate, non perdete l’occa- sione di ascoltarle. Potrebbe acca- dere che doveste stupirvi per come queste vecchiette siano ancor oggi capaci di stupirvi.





























































































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