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nante e gli attestati di stima e di ammirazione del mondo audiofi- lo furono numerosissimi e, aggiungeremmo, davvero meri- tati. Il successo ripagò ampia- mente l’investimento che aveva fatto la BBC per la progettazione del diffusore; una stima del costo totale del progetto fornita dalla stessa emittente è assolutamente spaventosa: aggiornando l’im- porto, dalle sterline dell’epoca all’euro odierno, siamo nell’in- torno dei due milioni. Questo dato, essendo riportato da diver- se fonti tutte autorevoli, è da considerarsi attendibile: si tratta di cifre assolutamente impensa- bili oggi, anche per i più grandi tra i costruttori del settore audio e questo dovrebbe farci riflettere attentamente.
Nel corso dei tanti anni durante i quali le LS3/5A sono state pro- dotte, hanno subito solo una sostanziale modifica nel 1987: tale revisione del progetto si rese necessaria non perché si pensò che il suono dovesse essere modernizzato (era ritenuto già perfetto), bensì per un nuovo problema che proveniva sempre dalla KEF, l’azienda costruttrice dei trasduttori, con la quale immaginiamo che il rapporto dovesse essere di amore e odio contemporaneamente: amore perché aveva realizzato degli altoparlanti dal suono ottimo, odio perché la costanza dei loro parametri di produzione era rite- nuta insoddisfacente per gli stan- dard del settore professionale, quello cui essi erano destinati. Il B110 della KEF, infatti, gradata- mente nel tempo, aveva subito delle modificazioni nei parametri che probabilmente oggi sarebbe- ro ritenute più che trascurabili dai costruttori anche quelli di grosso blasone, ma che all’epoca l’estremo rigore della BBC di
certo non poteva accettare. A seguito di tale dispersione para- metrica, le diverse aziende pro- duttrici del diffusore si videro rifiutata l’omologazione di numerosi esemplari. Furono per- tanto proprio le case costruttrici delle piccole LS3/5A a richiede- re un nuovo woofer alla KEF, semmai con caratteristiche anche leggermente diverse da quelle originarie rispetto alle quali era stato dimensionato il progetto, purché ben più stabili: la KEF diede una concreta risposta a tale esigenza modificando legger- mente il B110. Una diversa sospensione (in PVC e non più in neoprene) ed una differente bobina mobile caratterizzarono il B110 di nuova produzione, ribat- tezzato B110 SP1228 (il prece- dente si chiamava B110 SP1003). Ovviamente la BBC ritenne necessario apportare degli aggiustaggi al progetto, tesi soprattutto a lasciare, per quanto possibile, inalterate le caratteri- stiche soniche del diffusore: ven- nero attuate diverse modifiche, la più importante delle quali riguardò il crossover. Quest’ultimo infatti, pur rima- nendo fedele agli iniziali princi- pi ispiratori, quali la leggera esaltazione nella regione del calore e l’incrocio tra i due tra- sduttori appena appena un po’ largo, si evolse in una struttura circuitalmente più elegante e raffinata. Purtroppo venne a per- dere una chicca che caratterizza- va la prima generazione, un’in- duttanza configurata ad autotra- sformatore, ma onestamente ten- deremmo a preferire l’ultima versione per una migliore tra- sparenza e minore grana in alto; quest’ultima caratteristica fu ottenuta grazie all’indubbio miglioramento dei nuclei delle induttanze, nuclei che vennero
anche standardizzati dal momento che pure per il crosso- ver si decise di rivolgersi alla KEF che lo fornì da quel momento in poi direttamente assemblato alle varie aziende licenziatarie le quali, inizial- mente e con discrete differenzia- zioni tra di loro circa la compo- nentistica, si realizzavano in casa il filtro.
Tecnicamente poco o nulla cam- biò circa le prestazioni: l’unica novità importante fu una leggera differenza dell’impedenza di carico offerta dal sistema di alto- parlanti che passò dei precedenti 15ohm ai nuovi 11ohm. Anche il suono cambiò, ma non saprem- mo dire se in meglio o in peggio, dipendendo il giudizio stretta- mente dai gusti dell’ascoltatore: i bassi divennero leggermente più asciutti ed un maggior rigore tonale sostituì una precedente eufonia. Meglio o peggio? Dipende dai gusti: a noi, per quello che può contare il nostro giudizio, piace di più la nuova versione, anche se riconosciamo alla serie precedente una mag- giore magia nella riproduzione della voce, soprattutto quella femminile: in ogni caso si tratta di sfumature che, volendo, pos- sono essere più che ampiamente compensate da un’attenta scelta della cavetteria. Si può dunque affermare che concretamente, lasciando da parte le paranoie di alcuni audiofili oltranzisti, le dif- ferenze soniche tra la vecchia LS3/5A a 15ohm e la nuova (si fa per dire) a 11ohm sono trascu- rabili, tant’è che la BBC non ritenne necessario ribattezzare quest’ultima, ad esempio chia- mandola LS3/5B, per differen- ziarla dalla precedente. Ad uso e consumo degli appassionati per i quali risultasse davvero molto importante sapere se il proprio
GFDS 42 • Conoscere • MINIDIFFUSORE LS3/5A 19