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50 GFDS 42 • Valutare • MONITOR AUDIO GX 50
Il tweeter a nastro è protetto da una griglia metallica inamovibile che impedisce contatti accidentali. È il responsabile principale delle presta- zioni timbriche poco comuni, per dettaglio ed estensione, del diffusore.
Il woofer da 13 cm ha la membrana in lega di alluminio e magnesio, ricoperta da uno strato in ceramica, ricetta che Monitor Audio applica ormai alla gran parte dei suoi diffusori. Da notare la membrana in solo pezzo, che evita l’impiego del tradizionale parapolvere incollato, e i rinfor- zi stampigliati nella membrana al fine di un suo ulteriore irrigidimento.
tazioni indebite, per quanto l’estremo alto risulti sempre indagato con grande attenzione. Ciò appa- re evidente soprattutto con gli arpeggiati di chitar- ra e con le percussioni. I primi riescono a mettere in luce anche gli elementi più fini della loro tessi- tura, con l’andamento dinamico, prodotto dal piz- zicare delle dita sulle corde, molto ben delineato. Le percussioni sono ugualmente veloci, con fronti di salita particolarmente ripidi e, specialmente per
quelle metalliche, caratterizzate da una particolare evidenziazione per la parte superiore della loro componente spettrale.
Siamo di fronte, insomma, al tipico comportamen- to dei tweeter a nastro. Che sono sempre stati e sono tuttora dispositivi affascinanti per la loro capacità di rendere fruibili con estrema facilità zone dello spettro che si riterrebbero forse al di fuori della portata del proprio apparato uditivo. Determinando quindi sensazioni di completezza, precisione e dettaglio della riproduzione molto dif- ficili da ottenere altrimenti.
Allo stesso tempo, però, rendono necessarie nei componenti a monte caratteristiche di fluidità, controllo e assenza di distorsioni e metaliicità che, se venissero meno, potrebbero tramutare sensazio- ni oltremodo positive in altre di segno completa- mente opposto.
Voglio specificare bene la questione per far capire che certi aspetti non sono colpa del diffusore, del- l’altoparlante o della sua modalità funzionale. Si tratta invece di elementi che, nell’impiego di tra- sduttori di minor precisione ed estensione sono fin quasi impossibili da verificare. I quali, nel momento in cui si passa a un mezzo d’indagine ben più efficace e approfondito, assumono un’im- portanza molto maggiore nell’equilibrio della riproduzione.
Oltretutto in una zona in cui il nostro orecchio sembra particolarmente sensibile, al di là di quelle che sono le convenzioni fin qui accumulatesi, pro- babilmente dovute all’inadeguatezza dei trasduttori di tipo tradizionale, ai quali si è invece riconosciu- ta un’efficacia che l’impiego di trasduttori meglio ottimizzati a operare su determinate bande di fre- quenza, sembrerebbe dimostrare che non hanno. Dunque, con l’impiego di tweeter tradizionali, per quanto perfezionati, i componenti a monte della catena dovevano avere un determinato comporta- mento per porre nel dovuto rilievo una certa parte dello spettro acustico. Va da se che, passando all’impiego di un trasduttore molto più efficace e accurato, quello stesso comportamento dimostri quantomeno una generosità più accentuata del dovuto. Che in passato era necessaria per controbi- lanciare le manchevolezze di un mezzo di indagine molto meno reattivo agli stimoli presenti nel seg- mento immediatamente a ridosso dei suoi limiti operativi.
Ora, nell’impiego di un trasduttore per il quale lo stesso segmento si trova invece ben centrato nella

























































































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