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ché un altro sforzo non indifferente è necessario per estrarre i diffusori dal loro involucro, visto che pesano 20 chili ognuno e sono bloccati saldamente in esso per mezzo di inserti ricoperti da più strati di moquette.
Comunque, dopo uno sforzo non indifferente si per- viene al risultato voluto.
Tutta questa cura nell’imballo ha un perché, che poi è lo stesso che mi ha spinto a quel sottotitolo che spero i lettori mi perdoneranno: il cabinet dei Cube N.6 è realizzato in minerale scistoso di origine bra- siliana. Il che equivale a dire ardesia: lo stesso minerale da cui sono costituite le lavagne. Quelle al cui fronte siamo stati chiamati molte volte, ma sovente spediti anche dietro di esse, almeno per quel che mi riguarda.
Questa scelta poco comune è data dalla refrattarietà alle risonanze propria di quel materiale. Ne deriva- no come abbiamo visto cabinet di peso fuori dal comune, sia pure in dimensioni piuttosto compatte, anche se non ridotte proprio ai minimi termini. Le loro proporzioni sono quelle da cui prende il nome il diffusore, anche se non sono perfettamente cubi- che, per quanto ricordino da vicino tale figura geo- metrica.
La realizzazione dei cabinet in ardesia deve aver causato problemi di lavorazione non indifferenti, risolti comunque in maniera direi felice. La realiz- zazione dei cabinet è stata infatti affidata a ditte specializzate nella lavorazione della pietra. Gli spi- goli sono tutti ben rifiniti, ma soprattutto si apprez- za l’irregolarità delle superfici, caratterizzate da quella che impropriamente si potrebbe definire come venatura. E che, almeno a parer mio, rende l’estetica dei Cube N.6 molto personale e godibile. Ritengo che la venatura così rilevata abbia anche un influsso sulla sonorità emessa dal diffusore. Così come la hanno di sicuro le caratteristiche meccani- che del materiale impiegato per i cabinet. Basta col- pirli con la nocca, anche con una notevole dose di energia, per produrre un suono particolarmente sordo e smorzato con rapidità estrema. Il che ci fa capire quali siano le loro caratteristiche di risonan- za.
Ne deriva un peso del diffusore che se non è da pri- mato per esemplari di dimensioni simili, poco ci manca.
Unico neo, l’assenza delle griglie di protezione, che obbliga a porre i diffusori fuori dalla portata di mani troppo curiose o inesperte, che potrebbero causare danneggiamenti agli altoparlanti, peraltro di
ottima qualità.
L’aspetto positivo di tale mancanza sta nel fatto che la pigrizia nel rimuoverle prima di ogni ascolto non possa penalizzare le doti timbriche che, lo anticipo fin d’ora, sono per molti versi sorprendenti.
Il diffusore impiega altoparlanti di produzione Seas. Il woofer mid è dato per un diametro nominale di 15 cm, anche se in realtà le misure effettive del pistone sono sensibilmente minori. Infatti il diame- tro, rilevato esternamente alla sospensione, è di appena 11 cm. Il che rende ancora più sorprendente il comportamento del diffusore alle frequenze basse, come vedremo nel commento dell’ascolto. La membrana è in magnesio. Con il suo impiego si ottiene un equipaggio mobile particolarmente legge- ro ma almeno altrettanto rigido. Molto corposo è il magnete, con espansioni polari in rame. Il cestello è pressofuso, a garanzia della migliore stabilità mec- canica della struttura, che si ripercuote in condizioni operative migliori per l’equipaggio mobile.
La guida d’onda centrale a ogiva è realizzata in rame massiccio. Tempo fa il progettista di un noto costruttore italiano mi disse, tra il serio e il faceto, ma chissà poi fino a che punto, che queste ogive andrebbero tesaurizzate, dato che al ritmo attuale di crescita del prezzo delle materie prime, in capo a pochi anni potrebbero rappresentare un bel gruzzo- letto. Ovviamente se collezionate in buon numero. Il tweeter è a cupola morbida. La sua prerogativa di maggiore rilievo, ai fini delle prestazioni riguarda la corsa utile dell’equipaggio mobile, particolarmente ampia, come indica senza possibilità di errore la conformazione della sospensione. Il magnete è dop- pio, e parecchio corposo, il che produce un contra-
I morsetti d’ingresso sono di ottima qualità, peccato non sia possibile il pilo- taggio in bi wiring che, almeno in frangenti speci- fici, avrebbe permesso il raggiungimento di presta- zioni ancora maggiori. Il tubo di accordo, stando alla documentazione del costruttore, si fa carico di gran parte dell’emissione alle frequenze inferiori. Ragguardevole la realizza- zione del cabinet in arde- sia, scelta che di sicuro ha il suo influsso sulle doti complessive evidenziatesi.
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