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66 GFDS 42 • Valutare • WBE CUBE N.6
sto, con quei risicati magnetini al neodimio utilizza- ti anche su diffusori di un certo impegno, assai evi- dente. È vero, il neodimio produce campi magnetici di potenza considerevole, ma almeno nella mia esperienza è molto difficile ottenere un rendimento complessivo paragonabile a quello di un tweeter dotato di un sano magnete tradizionale.
Il tweeter che equipaggia le Cube N.6 evidenzia la cosa in maniera fin quasi drammatica. Certo, i costi di un trasduttore siffatto sono molto superiori, ma poche altre volte come in casi simili, il gioco vale la candela.
Le caratteristiche proprie del tweeter hanno permes- so di tagliarlo piuttosto in basso, la frequenza di crossover è posizionata a 1950 Hz. Prerogativa, questa, che pur riducendo la tenuta in potenza, influisce di solito in maniera molto positiva sulla sonorità del diffusore nel suo complesso. In partico- lare per quel che riguarda l’ampiezza dell’angolo di emissione e le capacità di introspezione e di dimen- sionamento dell’immagine sonora, proprio per via dell’impiego di una membrana dalla velocità di risposta molto superiore a quella del woofer mid. La quale, spesso e volentieri, a frequenze simili si trova abbondantemente nella zona di break up. Peraltro la cosa viene dimostrata con un gran nume- ro di argomenti in fase d’ascolto, che come già detto ha avuto un responso molto, molto positivo.
I morsetti d’ingresso sono di ottima qualità, ma pur- troppo ne viene utilizzata una sola coppia. Non è possibile quindi il pilotaggio del diffusore in bi wiring.
Si tratta di scelte ben precise del progettista, che di sicuro ha le sue buone ragioni per averle effettuate. Tuttavia nella mia esperienza, e con le apparecchia- ture che utilizzo di solito per effettuare le prove d’a- scolto, l’impiego del bi wiring ha sempre dato risul- tati migliori, soprattutto per potenza ed estensione
Il tweeter a cupola morbida, di produ- zione Seas, ha un ruolo molto impor- tante per l’otteni- mento delle sonori- tà di prim’ordine messe in luce dal diffusore.
delle frequenze basse ma non solo. Anche il resto della gamma udibile ha dimostrato di giovarsene. Continuando nella descrizione del diffusore, apprez- zabile è la realizzazione dello smorzamento interno al cabinet, attuato mediante uno strato di quella che a me è sembrata moquette, oltretutto di un tipo molto morbido e gradevole al tatto, che non sfigure- rebbe in ben altri ambiti. L’assorbente è applicato a ricoprire tutte le superfici interne del diffusore. Quanto al crossover, ritengo che la sua realizzazio- ne abbia un influsso ancora maggiore del solito sulle prestazioni eccellenti messe in luce dal diffu- sore.
In primo luogo per via della sua semplicità, elemen- to comune alla stragrande maggioranza dei sistemi di altoparlanti che hanno dimostrato le doti timbri- che più godibili. Ma forse ancor di più perché rea- lizzato completamente a partire da componenti di prim’ordine. La sola bobina presente è avvolta in aria e del tipo di precisione, prodotta da Intertechnik. La stessa origine hanno i condensatori. Si tratta degli ottimi Audyn Cap, serie MKP, in polipropilene.
Non solo la topologia del crossover ha importanza. Nella mia esperienza, tutti i diffusori più convincen- ti che ho avuto modo di provare negli ultimi tempi utilizzano condensatori e bobine di qualità audio- phile. Non credo sia un caso.
I Cube N.6 hanno un fissaggio del tubo di accordo che negli esemplari pervenuti potrebbe essere migliorato. Fuoriesce dal pannello posteriore e, stando ai dati forniti dal costruttore, la gran parte dell’emissione alle frequenze sotto gli 80-90 Hz è opera sua.
IN SALA D’ASCOLTO
L’ignaro visitatore che, arrivando nella stanza della mia abitazione adibita specificamente a studio e






















































































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