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10 GFDS 42 • Conoscere • OSKAR HEIL
Foto del modello Aulos II costruito dalla svizzera Precide con il marchio AMT che mostra l’inusuale posizione del woofer inclinato di 45 gradi e il nuovo mid tweeter planare posto a lavorare a dipolo, come pensato dal progettista Oskar Heil.
o espande le plissettature del diaframma come una fisarmoni- ca. E’ grazie a questo che il tra- sduttore di Heil consuma solo il 5% dell’energia che riceve per muovere le sue parti, al contra- rio di quanto fa un altoparlante convenzionale che consuma l’85% dell’energia che riceve. Quando, a causa di un’esagerata pressione sonora, un altoparlan- te tradizionale tende a collassa- re, si percepisce un’evidente distorsione sonora; nel driver di Heil ciò non accade semplice- mente perché non vi è distorsio- ne, dal momento che la sua tenu- ta in potenza è mostruosa. Ciò determina la necessità di sce- gliere un amplificatore per pilo- tarlo che sia in grado di erogare una notevole quantità di corren- te, anche se la sua efficienza è piuttosto elevata. Altro punto di forza di questo innovativo alto- parlante è che, a differenza di quelli tradizionali che ricevono l’impulso partendo dal centro ed espandendo verso l’esterno il moto dell’energia, nell’AMT la forza per pilotare la membrana viene esercitata su tutta la super- ficie disponibile, con evidenti miglioramenti cinetici.
LA NECESSITÀ
DI AVERE DEI PARTNER ADEGUATI Questo componente tecnica- mente perfetto ha, però, la diffi- coltà di aver bisogno, per com- pletare la riproduzione dell’inte- ro spettro sonoro, di un compa- gno di lavoro che si occupi delle frequenze al di sotto degli 800 Hz (in realtà viene incrociato quasi sempre a 1.000 Hz). E qui arrivano i problemi, dal momen- to che, praticamente, non esiste un driver per le basse frequenze in grado di avere le stesse carat- teristiche di velocità, dinamica,
DIFFERENZE FRA IL TRASDUTTORE DI HEIL E GLI ALTOPARLANTI CONVENZIONALI L’altoparlante tradizionale ideale deve avere la minore massa possibile e, contempo- raneamente, la maggiore rigi- dità possibile. Queste due esi- genze, però, non sempre sono soddisfatte contemporaneamen- te. Alcuni trasduttori sono rigi- dissimi, ma la loro rigidità è rea- lizzata al prezzo di un aumento
della massa, con conseguenti lentezze nella capacità di tornare nella posizione di riposo dopo aver riprodotto un impulso; oppure molti driver sono legge- ri, ma la loro rigidità lascia a desiderare, con conseguenti distorsioni del cono (o della cupola morbida) generate dal- l’impulso elettrico del magnete. In contrasto a quello che fa un diffusore a pistone, il quale ecci- ta l’aria spingendo o tirando il cono o la cupola, l’AMT stringe




























































































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