Page 102 - Ottobre 2017 interno finale_Neat
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in quanto tale ma in quanto
         categorizzato in una gerarchia
         definita da altri, che viene subita dal
         singolo. Tutto questo non si può che
         tradurre in comportamenti devianti,
         nell’alienazione, nella depressione,
         nella  droga o nel social network
         vissuto come un vuoto. A tutto ciò
         io ho preferito la rabbia che ho
         incanalato nella creatività. L’artista
         è colui che è in grado di trasformare
         la rabbia creando qualcosa che
         serva a tutti.



         In che posto della tua vita
         metteresti l’arte?

         Bisogna prima capire cosa vuol dire
         arte. Se artista è colui che segue in
         modo organizzato un  talento  che
         gli è proprio, come un musicista,
         un poeta,  un  pittore...  non sono
         certamente  un  artista.  Se  invece
         chiamiamo  arte  la  creatività  nel
         comunicare, cercando un confronto
         ed  esprimendo  emozione,  allora
         posso dire  che  l’arte  è  al  primo
         posto nella mia vita.
         Un antico detto dice che una
         società  cresce  e  diventa grande
         quando gli anziani piantano
         alberi alla cui ombra sanno  che
         non si potranno mai sedere. Con i
         tuoi libri stai cercando di piantare
         un seme?

         Vivere non vuol dire che questo. Gli
         onori e le  cariche  servono a poco
         ma se sono riuscito a trasmettere
         qualcosa di positivo o di creativo
         che possa essere utile alle persone
         che  ho  incontrato,  posso  definirmi
         un uomo realizzato.

         Il tuo libro parla anche di amicizia.
         Un  sentimento che tu descrivi
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