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durante la guerra: foglio, matita,
pennelli, pennino. poi scannerizzo.
Una produzione molto artigianale
e funzionale al fatto che il mio
lavoro si muova essenzialmente
in rete.» Ma il ritorno di Antonio
Cabras al fumetto ha ricevuto di
recente la prima soddisfazione, a
riprova che, con tutta probabilità,
la scelta di muoversi tra chine e
disegni piuttosto che tra codici e
leggi, è stata quella vincente. Si è
aggiudicato infatti un importante
concorso isolano rivervato ai
fumettisti, indetto dal comune di
Ghilarza: “Antonio Gramsci – La
vita e il pensiero”. «La difficoltà
maggiore è stata quella di riuscire
a condensare la vita di Gramsci
in sole sette pagine, rendendo la
narrazione scorrevole e leggera
ma cercando, nello stesso tempo,
di non sminuire l’importanza e la
tragicità delle vicende che hanno
caratterizzato la sua esistenza. Mi
importava che il fumetto potesse
essere interessante anche per un
pubblico di ragazzi molto giovani.»
Muoversi nel mondo del disegno
umoristico con intelligenza ed
originalità, senza scadere nella
battuta facile ma descrivendo in
“CI SONO TANTI
DISEGNATORI IN ITALI,MA
ANCHE QUI A SASSARI,
CHE, IN QUANTO A
TECNICA POSSONO
INSEGNARMI TUTTO”
modo affilato le situazioni più
diverse, è una strada piuttosto
accidentata che Antonio Cabras
percorre però in modo semplice
e molto naturale. Il cinema, i miti
degli anni ‘70 e ‘80, la passione
per le auto, la lotta contro i piccioni
che attentano alla carrozzeria della
sua Due Cavalli, sono solo alcuni
degli argomenti che ricorrono nelle
sue strisce, caustiche come acido
corrosivo e piacevolmente leggere
come tutte le cose che nascono da
un pensiero intelligente e libero.