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UNA




          VITA....





          “SERIA”














          una vita “seria”, da buon borghese,
          come mia madre aveva progettato
          per me. La mia famiglia, come tutte
          le  famiglie,  vedeva  bene  un  figlio
          in un posto di spicco o di rilievo
          sociale, dietro una scrivania,
          magari di quelle in radica di noce.
          Ma, in fin dei conti, una scrivania la
          si può comprare lo stesso... anche
          se non si fa l’avvocato.» Una delle
          cose  che  colpisce  maggiormente
          guardandolo parlare, è il repentino
          cambio  delle  espressioni  che  ne
          disegnano il volto e che ricordano in
          modo fedele quelle del suo alterego
          fumettistico,  protagonista  di  tutte
          le  strisce  che  animano  la  pagina  deciso di tornare all’antico.»  E   Lavorano infatti  per grandi  case
          Facebook  dedicata  al  suo  lavoro.  mentre  ride  ci  racconta  il  perchè   editrici,  disegnando  personaggi
          «Ci ho provato - continua - ho fatto  il  fumetto  sia  il  modo  giusto   creati da sceneggiatori bravissimi,
          gli studi classici, mi sono laureato  attraverso  il  quale  esprimersi:   facendo disegno realistico in modo
          in giurisprudenza e poi al momento  «Ho sempre avuto il gusto per la     incredibile.  Penso ad esempio ad
          di  esercitare  la  professione,  dopo  battuta sarcastica e credevo fosse   Antonio Lucchi, talmente bravo
          due anni di pratica, ho capito che  un peccato disperderlo solo nei      che il solo pensiero mi fa venir
          provavo un’enorme depressione  dialoghi con gli amici. Ho pensato        voglia  di  piangere.  Disegna dei
          non appena varcavo la porta dello  che  forse  sarebbe  stato  meglio    cavalli  stupendi  che  sarebbero
          studio. L’avvocato  per il  quale  mettere a frutto tanta “cattiveria”   stati  apprezzati anche  dal grande
          lavoravo  vide  per  caso un  mio  sedimentata  nel  mio animo!»         Aurelio  Galeppini,  altro sardo
          disegno e mi chiese che cosa facessi  Una  decisione  dunque  che  ha    celebre nel  fumetto.»  La  sincera
          ancora  lì  e  perchè  non  sfruttassi  rivoluzionato  in  modo  preciso   umiltà con la quale Antonio Cabras
          questo talento. Questa frase fu la  la  sua  vita,  lasciando  finalmente   parla di sé, il suo costante mettersi
          molla che mi fece  iniziare questo  spazio  a  quel  talento  che  forse   in  discussione  e  l’interrogarsi  sui
          percorso.»   Il   disegno   aveva  per troppo tempo era stato messo      propri  margini  di  miglioramento,
          comunque da sempre caratterizzato  da parte. «Non ho un percorso di      danno  la  misura  della  serietà  e
          la  spinta  artistica  di  Antonio  studi  specifico  che  possa  avermi   l’impegno  celati  dietro  le  sue
          Cabras:  «Credo  di  aver  provato  a  agevolato e quindi ho certamente   divertenti  tavole,  che  riscuotono
          fare qualunque cosa, dalla pittura  delle lacune tecniche. Ci sono tanti   sempre  un  ottimo  successo  da
          al disegno astratto. Feci anche una  disegnatori in Italia, ma  anche    parte  del  pubblico  che  lo  segue.
          mostra nel 2008 che andò piuttosto  qui a Sassari, che, in quanto a      «Sono  un  tradizionalista,  ancora
          bene, ma è solo di recente che ho  tecnica, possono insegnarmi tutto.    resisto come l’ultimo  giapponese
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