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Ama  Nietzsche,  Schopenhauer,  Leopardi  e,  in      geometrica  delle  forme:  genere  che  caratterizzò
              campo musicale, Wagner. Nel suo primo periodo         il  ‘900  italiano:  paesaggi  urbani,  periferie,
              produce  opere  di  genere  divisionista.  Nel  1906   monumentali figure umane, come incise, scolpite
              soggiorna a Milano, poi, con Boccioni, si reca a      quasi fossero sculture (ad esempio: Periferia con
              Parigi dove studia la pittura francese, e dopo in     cavaliere, 1920). È in questo periodo che Sironi
              Germania.Aderisce al Futurismo, con suggestive        opera una riflessione sul tema della civiltà urbana
              esperienze  di  dinamismo:  scelta,  questa,  intesa,   e  industriale.  La  sua  pittura,  vitale  e  viva,  è
              molto  verosimilmente,  come  rinnovamento            altrettanto dura e rigida, misteriosa, malinconica,
              culturale. Poche le opere futuriste note: ricordiamo,   travagliata.  Capace  di  osservare  attentamente
              in  particolare,  Composizione  con  elica,  1916-    tutte le agglomerazioni umane dei giorni nostri,
              1918,  Milano,  collezione  G.  Mattioli.  Mostra     tutte le forme dell’industria, rilevandone contrasti
              interesse per la metafisica, alla quale si accosta,   e motivi di suggestione.. Nel 1922 è ormai fra i
              con  particolare  riferimento  alla  monumentalità    maggiori  iniziatori  del  movimento  artistico  del
              romana. Il 24 maggio 1915, all’entrata in guerra      ‘900,  che  esprime  una  “moderna  classicità”.
              dell’Italia,  Sironi  si  arruola,  volontario,  nel   Teorizza  l’esercizio  dell’arte  in  funzione  etico-
              “battaglione volontari ciclisti”. Successivamente     civile. Poi è la pittura murale che diventa per lui
              entrerà nella scuola allievi ufficiali del Genio. Nel   un metodo antico e classico; ma anche moderno
              1917 trascorre una vacanza nella villa Sarfatti, dove   e fascista perché s’incontra per le strade, per le
              incide  puntesecche  che  ritraggono  Margherita  e   piazze  e  nei  luoghi  di  lavoro.  Tutto  il  gruppo
              Cesare. Nel 1919 rientra a Roma, dove partecipa       del  ‘900,  d’altronde,  credeva  nei  valori  sociali
              alla  grande  Esposizione  Nazionale  Futurista:      dell’arte.  E  Sironi,  con  la  pittura  murale  e  le
              espone  prevalentemente  opere  sul  tema  della      grandi allegorie, con la sua arte sintetica, lirica e
              guerra. Sempre nel 1919 sposa Matilde Fabbrini,       monumentale, intende portare il discorso sociale
              che  gli  darà  due  figlie.  Nel  1920  si  stabilisce  a   direttamente  alle  masse;  avendo  come  scopo  il
              Milano. Dopo la Prima Guerra Mondiale, le sue         recupero  della  tradizione  artistica  italiana.  Nel
              opere sono dominate da un linguaggio figurativo       1930,  Sironi  conosce  Maria  Alessandra  Costa
              arcaicizzante  e  caratterizzate  dalla  riduzione    (Mimi) giovanissima modella, di cui s’invaghisce:

             “Ciò che diciamo attualità, modernità non è spesso che la

             sola realtà dell’esistenza il resto è morte eco sotto volte

             lontane e paurose, o silenzio e buio impenetrabile”.

             (Mario Sironi)













































                                               Paesaggio Urbano (data non precisa) 1940/41
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