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zare verso l’Altare Maggiore, e poi si volse verso l’Altare di
S. Basilio. Ci fece il cenno di inginocchiarci vicino a lei. Ub-
bidimmo, mettendola in mezzo. Fece un cenno a papa’ che
sscartoccio’ il lungo fagotto, accese la candela, la inalbero’
davanti alla statua e poi si inginocchio’. Un lungo silenzio! Si
sentiva il battíto dei nostri cuori e qualche sospiro di mamma.
E poi: “San Basilio, abbiamo mantenuto la promessa. Tu ci
hai riportato il figlio sano e sialvo siamo venuti a ringraziarti.
Lo abbiamo pianto morto, ed Iddio ce lo ha ridato vivo.Dio e
la Madonna sia ringraziata, assieme a tutti i Santi. Grazie...
grazìe!”
“Grazie” aggiunse mio padre.
“Grazie” dissi io!
“Grazie, grazie, grazie.” dissero tante voci. La chiesa era pi-
ena. Restammo inginocchiati, bagnando il pavimento di lac-
rime, rapiti in una pace e gioia che non hanno nome!
Dal campanile arrivo’ il suono dell'Angelus Don Graziano
intono’, tutti risposero segnandosi, chinando la testa, e man-
dando baci a tutti Santi. Poi la chiesa si comincio’ a sfollare.
Noi eravamo ancora inginocchiati davanti all’altare dei Santo.
Mamma si volto’ a papa’ e gli disse “Ricorda all'Arciprete che
fra mezz’ora lo aspettiamo a pranzo!” Papa’ abbidi’. Io mi
alzai. Mamma ritorno’ davanti all'Altare Maggiore sempre in
ginocchio, poi senza voltarsi indietro, sempre in ginocchio si
avvio' verso la porta. Qui si also’ e diede una violenta spolver-