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zare, e nelle barracche si grido’ al tradimento da. parte delle
Autorita’ di Roma che avevano gettato la Patria nell’abisso.
La data 8 Settembre 1943 restera' una vergogna nella. nostra
storia.
Cosa faranno ora le truppe tedesche che ci circondano?
Nell'isola non c’erano, ma nelle isole dell'Arcipelago Greco
ce ne stavano tante e disciplinate fino al fanatismo. Le cono-
scevamo bene. La responsabilita’ maggiore pesava sulle
spalle dell’ammiraglio e degli ufficiali. In una decisione di
fedelta’ alla Patria ed allo onore della bandiera chiesero a tutti
i soldati dell’isola, di combattere fino alla fine e se non si po-
teva vincere, di morire con onore.
La dichiarazione di guerra da parte dell’Italia alla Germania
avvenne il 13 Ottobre, ma i generali tedeschi non aspettarono
quel giorno per attaccarci.
lo continuavo i miei addestramenti di tiro preciso, e mi eser-
citai anche con le mitragliatrici, imparai a montarle e a smon-
tarle e a ripararle con pezzi di ricambio, velocemente. Mi
trovavo in ballo e dovevo ballare, anche prima che cominci-
asse a suonar la banda!
Ed il concerto comincio’, con un rumore sordo, lontano, di
motori che si avvicinavano. Tenevamo i cannocchiali puntati
sul mare, ai quattro punti cardinali per vedere da dove veniva
la minaccia! Dal cielo di Creta, spuntarono aereoplani,
tedeschi. Li riconoscevamo dal rombo dei motori. “Sono loro!