Page 799 - Lezioni di Mitologia;
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nominarne anche il medesimo tirso; sicché il Bo-
chart trova che in Fenicia il tirso significasse il
pino. Poteva ancora nella Fenicia aver preso quel
nome dalla similitudine che ne rappresentava la
cima.
È noto per altro che il pino era consacrato anche
a Bacco per l'amicizia eh' egli ebbe con Cibele
come vi ho già esposto; ed in un Baccanale osser-
vato dal Buonarroti vi era un Centauro che ne
portava un ramo. Poteva inoltre la pina essere ado-
prata in altro modo, come sarebbe per uno dei segni
sacri della cesta mistica, senza che noi siamo co-
stretti a dire che la portassero sui tirsi: quando
per altro le scaglie di quella pannocchia nei marmi
sono basse assai senza risalto conveniente ad una
pina, e sovente di proporzione maggiore di quelle
che sieno le cortecce di fuori di quel frutto, come
si potrà osservare nel bel cammeo riportato dal
mentovato Buonarroti. Tanto più che come si cava
dall' osservare alcuni passi d' autori , propriamente
chiamavano tirso quel capo in cima dell' asta : e
facendosi dagli scrittori infinite volte menzione del-
l'ellera del tirso, onde sovente con figura lo chia-
mavano ellera: se noi vogliamo che la sia quella
in cima, di rado e forse non mai potremo ritrovare
in tanti antichi monumenti i tirsi, non osservan-
dosi in loro l'ellera in altra forma che in questa,
eccetto che alcune volte si vede un'asta circondata
di tralci e di foglie bensì , ma che sono piuttosto
di vite, secondo quello d'Ovidio: Agita l'asta velata
di fronde di pampano. — Le quali aste erano co-