Page 101 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SPARTA FINO ALLE GCERRE PERSIANE.
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slizia ai re e agli efori
; e non ottenutala, se la fece da sé
anno-
standosi al confine dei due paesi, e uccidendo quanti LacS-
moni gh capitavano nelle.mani. Furono allora gli Spartani che
mandarono a chieder soddisfazione,
la quale doveva consistere
nel a consegna di Policare.
i ^u^
I Messeni tennero consiglio; e
re (ché a quel tempo avevano anche loro due re) furono d’opi-
mone discorde; 1 uno, Androcle, voleva che si desse la soddi-
. one richiesta;
1 altro, Antioco, voleva che
si rifiutasse La
discussione s. ribaldò tanto fra
i due partiti, che si ve^me aL
, mandò
mani. Androcle fu ucciso; e Antioco, rimasto unico re
a proiwrre agl. Spartani che si facesse decidere la cosa dal con-
0 dall’ Areopago d’ Atene. A questa propo-
^ siL one gh Spartani non risposero nulla, e
s’ apparecchiar^
«cullarono
segrelameiite alla guerra.
suna La movono infatti nel 743 av. l’èra cristiana, senza nes-
d,ch,araz.o..e
formale,
e col giuramento di non deporre
A-Zr. T interamente la Mesinia.
"i«à di confine situata sopra
un alte collina, e fanno strage degli abitanti,
i quali, credendosi
Anfees. fuggiaschi,
il re Eufaete che era successo a suo padre
An loco, morto poco prima, raccoglie con prontezza tutte le forze
de la Messen.a
; o giudicandole inabili a resistere in campo aperto
a. loro nemici, molto più bellicosi,
le distribuisce per le varie
cu. perché I. U,re„da„o, e dove, .1 lempo stesso,'^'oLp":
energicamente
d’esercizi militari. Gli
Spartani s’inoltrano, e
attaccano ora l’una ora l’altra città: ma ne vengon sempre re-
• pinti, e in quatlr’ann. di guerra non fanno nessun progresso
U.tornano dunque a Si.arta abbandonando l’impresa e limitan-
dosiair acquisto ,|A„fea. Ma
i vecchi isiigarooo temo te gt
vento co rimproverarlo l’ignavia e la dimenticanza del giura-
mento, che nel quinto anno si fece una nova e più vigorosa in-
vasione, con a capo i re Teopompo e Polidoro. Incontrarono
quella volta in campagna tutte
le forze dei Messeni capitanate
aal re Eufaete che
le credeva già agguerrite abbastanza. S’ at-
X
acco battaglia, e fu dii^pcrata
; ma nessuna delle due parti ri-
^rio la vittoria. I Messeni però ne uscirono talmente indeboliti
da doversi rifugiare sul monto Itome, dove c’era una fortezza
inespugnabile, che fu subito ingrandita
: il restante del paese fu