Page 103 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SPARTA FINO ALLE GUERRE PERSIANE. 93
loro città. Aristodemo gli respinse, dicendo che i delitti degli
Spartani eran novi, ma le loro arti eran vecchie. Tentarono al-
lora di mettere la discordia fra i Messeni e gli Arcadi, ma an-
che questo tentativo fallì: intanto però continuavan l’assedio, e
Aristodemo consultava 1’ oracolo per sapere a chi fosse destinata
dal dio la vittoria definitiva. La risposta fu, che sarebbe rimasto
signore della Messenia quello dei due popoli che avrebbe il pri-
mo consacrato cento treppiedi sull’ altare di Giove a Itome. I
Messeni si tennero per sicura la vittoria e si dettero a fabbricar
di legno i treppiedi. Ma quell’ oracolo era stato risaj)uto dagli
Spartani ; per cui uno di loro preparò cento piccoli treppiedi di
terra, e nascostili in un sacco, e messosi addosso delle reti da
cacciatore, si mescolò colla gente di campagna che rientrava la
sera in Itome: andò poi nel tempio, e messe i treppiedi sull’al-
tare di Giove. Questo fatto, quando il giorno dopo fu conosciu-
to, infuse lo spavento, non solo nell’ armata ma in Aristodemo
medesimo che credè imminente la rovina della sua patria. Un
sogno che ebbe fini di togliergli la speranza. Gli era parso, dor-
mendo, d’essere armato, in procinto di moversi per la battaglia,
quando gli si presentò la figliola coperta di nera veste, mostran-
dogli il proprio ventre squarciato gli era parso inoltre che
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r avesse privato dell’ armi, egli avesse cinto il capo con una co-
rona d’oro, e gettata addosso una vesto bianca, come i Messeni
costumavan di fare cogl’ illustri defunti. E’ vedde in ciò il sini-
stro presagio della sorte riserbata cosi a lui come a’ suoi, e di-
speratamente s’ uccise sul sepolcro della figliola : aveva regnato
sei anni e qualche mese. I prodi Messeni ne furono addolorati e^
scoraggiti, ma non da smentire il loro valore e la loro audacia.
Elessero subito un altro capo senza dargli il titolo di re, e resi-
sterono per alcuni altri mesi ; finalmente, costretti dalla fame,
fecero una sortita per aprirsi il varco fra i nemici. Molti peri-
rono combattendo, altri si rifugiarono nell’Arcadia, in Sidone,,
ad Argo, a Eieusi i più si ristabilirono nelle loro antiche città.
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Cosi finiva la prima guerra messenica nel 723, dopo aver durato
veiit’ anni.
Gli Spartani raserò al suolo Itome ; s’ impadronirono poi
facilmente dell’ altre città; donarono ai Driopi d’Asinea la parte
marittima della Messenia , e ai discendenti di Androcle il paese
d’ lamia. Quanto ai Messeni, trattandoli peggio degl’iloti, gli