Page 220 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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210 LEZIONE OIUTTORDICESIMA. •
Sta di contro nn' angusta isola inQdo
Delle navi ricotto, alla cui spiaggia
l'an venir suole dalle danze amate.
Quivi in agguato il re li ponn , ond' essi
Quando rotli i nemici dalle navi
Là scendeano a rifugio , agevol preda
Far ne possano e scempio , e in salvamento >
Dall’ onde perigliose accorre i nostri.
Ma l'avvenir male avvisò , chè appena
Un dìo I unor die del cunllitto a' Greci
. Quel di stesso di salde arme ricinti
Balzan questi dai legni , e tutta intorno
Cerchian l' ìsola si che più non sanno
Ove volgersi i nostii. IJa slanciate
Pietre percossi e da scoccati dardi
Molti cadon trafitti ; altin quo' lieri
l’iomban su lor con impeto concordo,
Fiedono, straziai) lor misere membra,
Fin che niurli gli han tutti. Alto diè uii gemilo
Serse mirando un tal di mali abisso
;
Ch'ei da poggio eminente al mar vicino
Scopria tutta 1' armata , e squaiciò l panni,
£ mise acuto grido, e di ritraisi
Subitamente alle pedestri schiere
,
Dato comando , a iiiordinata fuga
Egli stesso proruppe. *
Mardonio però vedendo il ggave dolore prodotto nel re
dall’esito della battaglia, e temendo eh’ e’ non volesse vendicar-
sene sopra di lui che era stalo il principale consigliatore della
spedizione,.desiderava di continuar la guerra cd effettuar la con-
quista di tutta la Grecia, ovvero cercare una morte onorala nei
eomballimenli. Mostrò dunque al re che della sconfitta navale
se ne doveva incolpare i Fenici, gli Egiziani, i Cipriotti e i Ci-
lici, e non i Persiani, che erau soldati di terra ; e che, so lo la-
sciasse al comando di un esercito scelto di trecentomila di que-
sti, ridurrebbe in schiavitù' tulU quanta la Grecia. Sorse volle
consultare Artemisia la quale fu d’ opinione che lui ritornasse
,
in Asia, ma che lasciasse pure a Jlardonio l’esercito eh’ c’do-
mandava. Il re, porsuaso, le consegnò allora isnoi figlioli perchè
gli conducesse por mare a Efeso dis.se a Mardonio di scegliere
;
i soldati che voleva , e ordinò alla flotta, di partir da Falera col
favor della notte, c andare colla maggior prestezza all’ Ellesponto
per custodire i ponti. Ci si diresse anche lui, attraversando la
* Psitlalia. Lo sbarco in quell’ itola fu elTeltuato da nn'piccolo corpo d’Ate-
nicsi condoltici da Aristide.
S Traduc. di F. Bellulti.
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