Page 253 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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LEZIONE SEDICESIMA.
ATENE SOTTO PERICLE.
Pericle nacque nel 494 avanti l’ èra volgare. Sua madre
discendeva da quel distene che, dopo avere espulso i Pisistrati-
di, democratizzò la costituzione di Solone : suo padre era San-
tippe, il vincitore di Micale. La natura, la fortuna e l’ educazione
avevano fatto a gara, per dir cosi, a ornarlo di meriti , e inal-
zarlo a quel grado di potenza a cui giunse. Giacché alla nobiltà
dei natali, congiungeva bellezza di volto, ampiezza d’ingegno,
ricchezze considerevoli, grande attitudine all’eloquenza, dol-
cezza di modi, studi vasti e severi. Pitoclide nella musica, Da-
mone nella politica, Anassagora e Zenone nella filosofia e nella
dialettica furono i suoi maestri. In quest’ ultima in spece e’ dcH
ventò cosi eminente, che nessuno poteva resistere alla vigoria
de’ suoi ragionamenti : tantoché fu detto che quando parlava al
popolo, e’ tonava e balenava e scagliava fulmini colla lingua.
Tucidide, figliolo di Milesia, che gli fu continuo avversario poli-
tico (come capo della fazione aristocratica dopo la morte di Ci-
mone) e che era grande oratore, disse una volta di lui ; « Quando
» nelle nostro lotte i’ 1’ ho atterrato e lo tengo sotto di me,
» e’ sostiene di non esser caduto o lo persuade a tutti e
,
» trionfa. » *
Como disprezzava (almeno in apparenza) la lode, cosi non
curava l’insulto ; e aveva sempre^ quella padronanza di sé me-
desimo, e quella prudenza che abbatte i nemici e alletta la mol-
titudine. Si racconta che un giorno uno de’ suoi nemici (il più
vile certo fra essi) si messe a caricarlo d’ improperi in pubblica
piazza ; poi l’ accompagnò di li fino a casa senza mai cessar
dalle ingiurie. Pericle lo lasciò diro liberamente, né gli rivolse
nemmeno una parola; e quando fu per entrare, siccome era buio,
ordinò freddamente a uno de’ suoi servi , di prendere un lume e
accompagnare a casa quell’ uomo.
* Plutarco, PericU 8.
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