Page 251 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 251
, ,
SUPnEMAZIA D’ ATENE. 241
••
Tornato in patria, si détte subito a calmar le discordie, a
pacificare le due città rivali, e ottenne, nel 450, cfie firmassero
una tregua da durare cinque anni. Perchè poi gli Ateniesi non
era possibile frenarne il bisogno fi’ attività e il-fiesiderio d’ in-
grandimento, Gimone riprese la guerra contro la Persia. Armate
dugento triremi, veleggiò vèrso Cipro, coll’ intenzione, dopo
.
conquistata quell’isola, d’andare in Egitto. Come fu sbarcato,
assediò la forte città di Cizio ma durante
; l’ assedio e’ mori, non
si sa se di malattia o per una ferita. I suoi compagni, riportando
ad Atene il diletto cadavere, s’ incontrarono nella flotta fenicia e
persiana, in vista a Salamina di Cipro. S’ attaccò battaglia, e gli
asiatici furon dispersi. Di ciò incoraggiti, gli Ateniesi sbarcarono
quel giorno stesso, o sconfissero un’armata che era accampala
sulla costa. Certo, non avrebbe potuto Cimone desiderare fune-
rali migliori'.
Questa doppia vittoria fu l’ ultimo atto delle guerre Per-
siane. Artaserse mandò a chieder pace ad Atene: si concluse
quindi un trattato : il re riconosceva l’ indipendenza di tutte le
città greche dell’ Asia , e s’ impegnava a non spedire nessuna
nave al di qua delle isole Chelidonie e Cianee, e a prescrivere
a’ sugi generali di tenersi lontani dal mar greco il viaggio di tre
giorni; gli Ateniesi, dal canto loro, s’obbligavano a non en-
'
trare nei domini di lui.
Cessato Iq sfogo all’ operosità d’ Atene da quella parto
rieccola a sfogarla nella Grecia medesima, dove s’era ripreso lo
antiche micidiali abitudini di combattersi in guerre civili. I Fo-
cidesi tolsero ai Delfi la soprintendenza del tempio d’ Apollo.
* Questo traltaio, detto impropri.imrnte Cimooiano, è Diodoro (XII, i)
( Cimone 13)
che gli assegna la data più prolialiile a cui s’é riferito noi. Plutarco
glien assegna una anteriore; lo dice cioè concluso dopo le due vittorie riportate da
Cimone presso t* Eurimedonte. Tucidide non ne parla e il suo silcntio I’ ha fallo
rigettare come non avvenuto, da vari storici moderni. « Ma sei,bene Tucidide non
lo rammenti , e' non dice punte cose però che s* oppongano alla sua realth , e ne
dice anzi molte che sono in piena armonia col trattato. Giacché noi possiamo
vedere anche da lui, — I” Che ogni aperta e diretta ostilità fra Atene e la Per-
sia cessò dopo le ultime riferite vittorie degli Ateniesi presso Cipro; che a questa
isola fu rinunziato ila Atene , non essendo essa compresa da Tucidide nel catalogo
eh’ e’dà degli alleati Ateniesi prima della guerra peloponnesiaca (Tucid
, II, 14) ;
e che non ebbe luogo altrimenti la spedizione d’Ateoe in Egitto 12° Che fino a quan-
do la potenza ateniese non fu prostrata dal rovinoso disastro di Siracusa , nessun
tributo fu imposto dai satrapi persiani dell' Asia minore sulle città greche della co-
, ó, 6 , ò6),
sta ni vascelli persiani apparvero nell’ acque dell’ Egeo (Tucid.
, Vili
nè il re persiano fu riconosciuto come sovrano del parse fino alla costa. » (Grote,
P II,c. 44).
Sforiti fieW tintiea Creeia. IO
Digitized by Google