Page 246 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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236 ' ttZIONE QUINDICESIMA.
» levarono, armaronsi, si misero in moto; moltitudine selvag-
, » già, tumultuante, irrequieta, risoluta di distruggere col furore
» degli uomini tutto ciò che il furore della natura aveva rispar-
<r miato. Il terrore che abbattè Sparta, ruppe le loro catene ; né
» la sua scossa potè aprire nel suolo alcun baratro cosi oscuro
» e cosi ampio, come quello che si appalesò fra il padrone e lo
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» schiav’o.
» Egli è uno degli spettacoli più sublimi e più efficaci
» nella storia una città rovinata, il suolo tuttora vacillante, la
u soldatesca percossa e scoraggiata ^accolta fra le cataste dei
» morti e le rovine ; e in un momento siffatto , in mezzo a tale
» spettacolo, una moltitudine che non sente il pericolo ma sol-
» tanto le offese, alzarsi non a recare soccorso ma si a vendi-
» carsi. Tutto ciò che avrebbe potuto disarmare una leggiera
» inimicizia, aggiungeva in quegli animi novella osca al furore;
» la più terribile calamità consideravasi da loro come propria
» fortuna ; nella prostrazione dei cittadini ravvisavano la loro
» sjioranza. Egli era come se la gran madrè avesse chiamati i
» suoi figli a ripetere l’eredità lungamente usurpata ma non
» mai alienabile ; e la lotta degl’ irritati elementi non fu altro
» che l’annunzio di un’armata e solenne unione fra la natura e
' » gli oppressi. » ‘
Ma il re Archidamo, prevedendo subito quella ribellione
i cittadini d’abbandonare ogni cura delle
aveva ordinato a tutti
loro robe e tenersi pronti sull’ armi. Quando dunque gl’ Iloti
s’avvicinarono in gran disordino e nella fiducia di trovare gli
Spartani dispersi e atterriti, se li veddero invece dinanzi schie-
rati in atteggiamento terribile. A quella vista, si sbandarono pel
paese: ma s’unirono subito a loro i Messeni, che costituirono
veramente la forza degl’insorti, e s’andarono a fortificare sul
monte Itome. Ebbe cosi principio la terza guerra messenica : la
durò dicci anni, non senza gloria dei ribellati, i quali, sebbene
costretti finalmente ad arrendersi, pure batterono più volte i
loro nemici.
Vedendola gli Spartani andar cosi in lungo e cominciando
a disperare dell’esito, domandarono assistenza ai loro alleati e
anche agli Ateniesi : a quegli Ateniesi contro di cui preparavano
già segretamente una spedizione. Questa domanda cagionò in
• Bulwcr , Atene ec. Lili. IV , r. 3.
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