Page 259 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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ATENE SOTTO PERICLE. 24U
"sento battaglia , sebbene la fosse forte di settanta legni, e riportò
la vittoria. Arrivate 'poi quaranta navi di rinforzo da Atene
e.
venticinque da Ghio e da Lesbo, gli Ateniesi sbarcarono- nel-
.r isola, vinsero,anche una' battaglia terrestre e cinsero d’assedio
la città. Allora Pericle andò con sessanta navi a incrociare sulle
coste della Caria per incontrare la flotta fenicia. Nella sua assen-
za, che fu di quattordici giorni, gli assediati fecero una sortita
sotto il comando del filosofo Melisso. La vittoria fu di loro; som-
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morsero o fugarono le navi ateniesi si trovarono padroni del
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mare , e poterono quindi introdurre in Samo quello di cui biso-
gnavano. Ma avvisato Pericle di quel disastro, accorse; e coi
novi-rinforzi ricevuti da Atene, da Ghie e da Lesbo, potè ricac-
ciare il nemico nella città e chiuderlo con un assedio più
stretto. Fu prolungato questo per nove mesi, quantunque Pericle
mettes^ in uso, per battere la città, delle macchine nove. Le
condizioni alle quali i Sami si arresero, furono: di demolire le
loro' fortificazioni, dare degli ostaggi, consegnare tutte le navi,
e rifare al nemico le spese della guerra che si fanno salire a
mille talenti. Poco dopo ebbe luogo la resa di Bisanzio che non
aveva preso punta parte attiva alla guerra di Samo, ma s’era
limitata alla sua insurrezione. ‘--wai ao ^
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Quella guerra aveva tenuto in molta sospensione i popoli ',
ed era davyero guerra di grande importanza. Se la vittoria defi-
nitiva fosse stata di Samo, allora l’impero del mare sarebbe
passato da Atene nell’ isolaj la di cui potenza marittima era fio-
rente, e superava d’assai quella di tutti gli altri alleati : allora
probabilmente gli Stati del Peloponneso e quelli soggetti, loro
malgrado ad 'Atene, avrebbero rivolto Tarmi contro di essa;
e allora i barbari sarebbero piombati di novo dall’ Asia a trai-
profitto dalle discordie fraterne. Giò spiega T insolito vanto che
Pericle si dava dell’ esito di quell’impresa : notava d’avere speso
nove mesi soltanto per soggiogare la più potente città degl’ Ioni,
rnentre Agamennone aveva speso dieci anni per soggiogare una
città barbara. Al suo ritorno in Atene fu accolto con onori straor-
dinari. Secondo un’usanza antichissima fra i Greci, e’ recitò
uh’ orazione funebre in lode dei morti guerrieri. Com’ebbe fini-
to, le donne lo incoronarono di fioKi, attestando cosi la loro am-
mirazione per la sua eloquenza e per le sue imprese. Sola a non
partecipare dell’ entusiasmo generale fu Elpinice sorella di Cimo-