Page 337 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SPEDIZIONE DI SICIUV. 327 -
» Allora, nel momento di separarsi, il pensiero dei peri-
» coli gli colpiva più vivamente che quando avevano decretato
» la spedizione : pure , alla vista della grandezza degli apparec-
» chi, prendevano fiducia nelle loro forze. I forestieri poi e l’al-
» tra turba c’erano andati per lo spettacolo, sublime, superiore
» a ogni immaginazione. Infatti, quell’apparato di forze elleniche,
» il primo a mettersi in mare da una città sola, era il più ricco
» e il più imponente che fin allora si fos.se mai visto. La flotta
» era stata messa all’ ordine con grandi spese dalla città e dai
» trierarchi. Questi avevano decorato le navi d’ insegne e orna-
» menti magnifici, e s’ era dato ciascuno ogni cura perché la sua
» nave primeggiasse per la bellezza o per la velocità. I soldati
» da sbarco erano statf scelti con ottime leve, e ci era gara fra
» loro a chi avesse più curà delle armi e di tutto ciò che riguarda
» la persona.
» Quando le truppe furono montate sulle navi e queste fu-
» reno caricate di tutte le provvisioni, uno squillo di tromba in-
» timò il silenzio. Le preghiere solite a farsi prima di mettersi
» in moto, non si fecero da ciascuna nave in particolare, ma da
» tutt’ insieme la flotta, dietro la voce d’ un araldo. Poi si mescè
» per tutta l’ armata il vino nei crateri , e capitani e soldati ne
» libarono con delle tazze d’ oro e d’ argento. Alle preghiere
» dell’armata s’univano quelle di tutta la moltitudine radunata
» sulla costa. Dopo aver cantato il peana , dettero le vele ai venti.
» Le navi si mossero in fila, e dapprima gareggiarono nel corso
» fino a Egina. Di li si diressero rapidamente alla volta di Cor-
» eira, luogo stabilito per l’ incontro delle altre truppe alleate.
» Unitesi a queste, si mossero per la Sicilia, essendo in tutte 134
» triremi e 2 navi di Rodi a cinquanta remi. Cento triremi erano
» d’ Atene ; Chio e gli altri alleati avevan fornito il resto. Le
» portavano 5100 opliti, 480 arcieri, 700 frombolieri di Rodi,
» e 120 banditi di Megara armati alla leggiera. Dei cavalli ce
» n’era soltanto 30. » ' A questa flotta teneva dietro una gran
quantità di navi da carico sulle quali c’ era anche i panattieri i
,
muratori e i fabbri.
Una volta mossa una guerra audace, bisogna condurla au-
dacemente. Ma nell’ impresa di Sicilia non fu fatto cosi , perchè
Nicia paralizzava tutto colla sua eccessiva prudenza. Quell’ im-
< Tucid.,VI,30,3I,32,43.
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