Page 341 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SPEDIZIONE DI SICILIA. 331
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degli Ateniesi ma questi se n’ impadronirono. Da quasi tutti i
combattimenti che ebbero luogo uscirono vincitori : in uno però
e’ persero Lamaco. Gli era un abile e coraggioso generale, e nella
sua estrema povertà onestissimo. « Quando, dopo aver capitanato
» una spedizione, rendeva i suoi conti agli Ateniesi, non trascu-
» rava di notare fra le spese nemmeno la compra ch’ersi fos.se
» fatto d’ una veste e d’ un paio di calzari. » ‘ Esempio imitabile
da chi maneggia i danari del pubblico.
Nicia dunque rimase affatto solo alla direzione della guerra.
Siccome i suoi ultimi e ripetuti successi avevano attirato dalla
sua parte un gran numero di città, e da ogni dove gli arrivavano
dei rinforzi, entrò nella speranza di compire felicemente l’im-
' presa. Al contrario, i Siracusani si scoraggivano e già trattavano
di capitolare, quando arrivò da Corinto una trireme colla noti-
zia che Sparta aveva mandato a loro un soccorso capitanato da
Gilippo. Gli era infatti già sbarcato a Imera, e s’avanzava alla
testa di circa 3000 uomini. È incomprensibile la negligenza di
Nicia, che invece di marciargli contro e im|)edire con ogni sforzo
la sua riunione coi Siracusani, lo lasciò entrare liberamente nella
città. « Gilippo mandò subito un araldo agli Ateniesi per prometter-
» gli ogni sicurezza, caso mai volessero evacuare la Sicilia. Nicia
» non degnò nemmeno di rispondere a quella proposta; e alcuni
» de’ suoi soldati chiesero all’araldo, con tono di scherno, se
» r arrivò d’ un mantello e d’ un bastone spartano avesse dato
» subito ai Siracusani una tal superiorità da sentir disprezzo per
» gli Ateniesi ; per quegli Ateniesi che poco tempo innanzi ave-
» vano restituito agli Spartani trecento prigionieri tenuti da
» loro in catene, tutti assai più robusti e più capelluti di Gi-
» lippo. » * tei t'je; - ,0‘
Ma dal mantello e dal bastone di Gilippo i Siracusani fu-
rono rianimati, e le cose mutarono prrato d’ asiietto. Vincitore in
diverse sortite, respinse gli Ateniesi fino alle loro trincee, e fepe
continuare la muraglia che i Siracusani avevano intrapreso ; cosi
quella dei nemici fu tagliata e resa inutile. Poco dopo arrivò da
Corinto una flottiglia di 12 triremi. L’armata ateniese, d’asse-
diante che era, fu ridotta in condizione d’ assediata. Allora Nicia,
perso di novo tutto il coraggio, manda immediatamente un di-
' Plut. Nicia., tó.
S liL, Ibid. 19.
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