Page 436 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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4‘26 LEZIONE VF.NTISEESIMA.
La popolazione della Macedonia era un miscuglio della razza
ellenica con una razza barbara; forse quella che abitava l’Illiria
e r Epiro. Ma quando e come questi diversi elementi si fondes-
sero, e in che proporzione stessero fra di loro, non si sa bene.
Non ci fermiamo dunque a far congetture; avvertiamo però che
la parlava una lingua molto simile a quella dei Greci veri, e che
aveva la stessa religione e gli stessi costumi; diciamo che la si
divideva in parecchie tribù, ciascuna delle quali aveva il suo capo;
e passiamo a raccontare quel che si sa della sua storia.
Nel secolo nono, cioè quando nella più parte del Pelopon-
neso furono spossessali gli Eraclidi del potere che s’erano conqui-
stato, e sostituite a loro le costituzioni repubblicane, Carano, uno
di loro, parti da Argo alla lesta d’una colonia de’suoi compa-
triotti; e uscito dal Peloponneso, e direttosi a settentrione, ar-
rivò fra gli Oresti, una delle tribù della Macedonia sudocciden-
tale. 11 re di quella tribù.era in guerra cogli Eordani, tribù
limitrofa. Carano si messe al servizio militare di lui, e gli Eor-
dani furono vinti. In ricompensa della vittoria, il re gli dette
r Emazia, provincia che è a .settentrione del~golfo Termaico.
Questa provincia prese più tardi il nome di Macedonia: nome
che, più tardi ancora, s’estese a tutta quanta la regione che s’è
descritto di sopra. C’era la tradizione che, entrato nell’Emazia,
Carano fosse condotto da una capra a Edessa , capitale della pro-
vincia, alla quale, in memoria del fatto, e’ mutò il nome in quello
d’ Egea, la città della capra. Questa favola ci spiega perchè sulle
insegne dei Macedoni ci fossero rappresentate delle capre, e per-
chè ancora si vedono impressi gli stessi animali sulle^ medaglie
di Filippo e de’suoi successori.
Carano regnò lungo tempo, e gli successero Ceno e Tirma:
ma le loro azioni sono di cosi poco rilievo, o almeno cosi poco
conosciute, che Erodoto attribuisce a Perdicca, un secolo dopo
Carano, la fondazione della dinastia che noi conosciamo in Ma-
cedonia. Ecco il suo racconto. « Tre fratelli discendenti -dall’ Era-
clide Temone, Cavane, Eropo e Perdicca, eran fuggiti da Argo
neU’llliria; e di li passando nell’alta Macedonia, erano arrivati
alla città di Lebea. Qui si messere al servizio del re: l’uno ob-
bligandosi a pascolare i cavalli; l’altro, i bovi; il minore, Per-
dicca, il gregge minuto. Anticamente, non solo il popolo ma
anche i re erano poveri di danaro; e però la moglie stessa del re
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