Page 483 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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sandro s’ era acquistato in quelle regioni , le abbandonava nel-
r anno medesimo per recarsi alla conquista dell’ India.
Per istrada riceve la .sottomissione spontanea di alcune
province, soggioga colla forza quelle che trova restie ad accet-
tare il suo impero. S’ impadronisce dopo breve resistenza di
un’ altra Aorno contro la quale ora fama che fossero andati a
vóto gli sforzi d’ Ercole stesso. Arriva alla città di Nisa i di cui
abitanti, intimoriti, s’arrendono. Crede li di trovare delle tracce
del passaggio di Bacco, e se ne giova per fanatizzare l’eser-
cito facendo solenni feste a quel dio. Passa l’ Indo, ed entra nel
paese dei Tassili, il di cui re gli ,s' era già protestato amico e
l’aveva invitato contro Poro, altro re suo vicino. Attraversato
quel paese, arriva sulle ripe dell’ Idasjx;. C’era li Poro alla te-
sta di 50,000 barbari d’alta statura e d’aspetto terribile, deciso
a contrastargliene il varco. Si fa dunque battaglia; e dopo molto
spargimento di sangue, l’armata indiana è sconfìtta, e il suo re
fatto prigioniero. Condotto questo alla presenza del vincitore:
« Come pretendi d’ esser trattato ? » gli domandò Alessandro.
« Da re » rispose Poro. « Lo sarai » soggiunse il Macedone ;
; ;
« Ma intanto, che altro posso fare per te ? » — « Nuli’ altro; ti ho
detto tutto. »•' E il vincitore, colpito dalla magnanima risposta
di Poro, gli restituisce ingranditi i suoi Stati, facendosene per
tal modo un amico che gli fu sempre fedele. In quei luoghi ci
fondò due città ; a una, le pose nome Nicea in memoria della
vittoria;] l’altra, la chiamò Bucefalia, in onore del suo famoso
cavallo che, dopo averlo portato fin là, ci mori in conseguenza
delle ferite ricevute nella recente battaglia.
Rimessosi in marcia, arrivò al fiumé Ifasi.Lo voleva attraver-
sare e andare avanti e avanti. Ma i soldati che avevano già durato
tante fatiche, che negli ultimi settanta giorni erano stati tormen-
tati da pioggia incessanti, che per l’uso continuo dell’ armi se
le trovavano consunte, che non erano più vestiti degli abiti alla
greca ma di miserabili stracci persiani, come si veddero dinanzi
un profondo e rapido fiume e pensarono che avrebbero poi do-
vuto attraversare un immenso deserto e combattere innumere-
voli armate, dichiararono di non volere inoltrarsi di più. Ales-
sandro aduna subito i capi. Rammenta a questi le battaglie vinte
e i tanti paesi conquistati ; parla dell’ altre grandi conquisto ebe
' Plul., 60 i Arriano V, 19.
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