Page 489 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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ALESSANDRO MAGNO. 479
che offrivano sacrifizi, o facevano delle cerimonie espiatorie,
0 pretendevano di penetrare il futuro. Per distrarsi se poteva dà
quegli inquieti tinaori, s’abbandonò smoderatamente ai piaceri
della tavola, all’abuso del vino. Continuando in quegli stravizi,
fu preso finalmente dalla febbre ; e in undici giorni la lo portò
al sepolcro, il 21 aprile del 323, non ancora compiti 33 anni.
1 vinti lo piansero; Sisigambi, madre di Dario, non gli volle
sopravvivere, e si lasciò morir di fame. E fu certo una perdita
l>er tutto il mondo la morte di quel genio straordinario che fon-
dando tante nove città, aprendo nove strade, scavando novi
porti, mostrava di voler dare al commercio uno sviluppo colos-
sale ; spargendo a piene mani degl’ immensi tesori fin allora re-
stati inerti , dava il più grande eccitamento all’ industria ; tra-
piantando dovunque delle colonie greche, fondendo i vari po-
poli fra di loro, e con loro le loro idee, preparava a tutti le
strade d’ una nova civiltà.
È vero che la Grecia ne soffri; che le vittorie d’Alessan-
dro ribadirono le catene messelo da Filippo; che perse per sem-
pre il primato nel mondo civile; che questo considererà come
suoi fari non più Atene e Corinto, ma Alessandria, Pergamo,
Efeso ; che in queste città ci si porteranno anche quei pochi
greci che potrebbero in qualche modo onorare in seguito la loro
patria. Ma che perciò? Se questo duole allo storico della Grecia,
e’ non può a meno di confortarsi nel pensiero che all’ interesse
dell’ umanità dev’ esser posposto l’ interesse di una nazione.
LEZIONE TRENTESIMA.
DALLA MORTE D’ ALESSANDRO FINO A QUELLA D’ EUMENE.
Alessandro morente, interrogato a chi lasciava l’impero,
aveva risposto : Al più degno. Ora, chi sarebbe il più degno?
E’ lasciava Barsina e un bambino natogli da lei; la moglie Ros-
sane, gravida; la madre Olimpia, donna di energia virilo, ma
già nota e odiosa per le sue crudeltà e pe’ suoi intrighi ; la so-
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