Page 491 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 491
DALLA MORTE d’ ALESSANDRO A QUELLA D’ EUMENE. 481
glio che era ancora occupala dai cavalieri; e malgrado la resi-
stenza incontrala, lo fe<;ero sedere sul Irono. Furono scambiali
alcuni colpi, ma il tumulto, pel momento, venne sedato. Per
alcuni giorni pero pareva li li per scoppiare una fiera collisione.
Si venne poi a un accomodamento, e si stabili cHq unilaménU;
ad Arrideo regnerebbe il figliolo di Uossane, se questo sarebbe
un maschio. Allora furono distribuite fra i generali le cariche
principali. Antipatro fu lascialo al governo delle province d’Eu-
ropa; Cratero fu eletto tesoriere ; Perdicca ebbe il comando in
capo dell’ armata ; .Meleagro gli fu dato a collega, ma subalterno.
Passò breve tempo, che Perdicca ebbe acquistalo una grande
influenza sull’ animo d’ Arrideo, e quindi un’autorità assoluta.
Sen’ approfittò per mandare a morte trecento di quelli che nella
recente sedizione gli s’ erano mostrati piò avversi. Meleagro, prr
non incorrere la medesima sorte, si rifugiò subito in un tempio:
ma Perdicca ce lo fece uccidere sotto il pretesto che aveva at-
tentato a’ suoi giorni. Allora, come se fos.se doventato reggente,
distribuì le province dell’impero a Irentaquatlro generali di cui
rammenteremo i più ragguardevoli. Tolomeo, figliolo di Lago,
ebbe l’Egitto, la Cirenaica, la Libia e l’Arabia; Laomedonte
la Siria; Filola, la Cilicia ; Pitone, la Media; Eumene, la Pafla-
gonia la Cappadocia e altri paesi limitrofi non ancora sotto-
,
messi ; Antigono, la Panfilia, la Licia e la grande Frigia; Cas-
sandre, la Caria ; Monandro, la Lidia; Leonato, la piccola Fri-
gia, sull’ Ellesponto ; Lisimaco, la Tracia; Antipatro e Cratere,
la .Macedonia e la Grecia colle provincie sull’ Adriatico. Per
dicca non prese per sé nessuna provincia, ma conservò il co-
mando dell’armata; e détte a Seleuco quello degli eléri.
Fatta questa distribuzione, Perdicca comunicò ai Mace-
si doveva met-
doni i progetti d’ Alessandro, |)er deliberare se
terli a effetto o abbandonarli. Si trattava d’inalzare sei templi
magnifici, della spesa, ciascuno, di lòOO talenti; d inalzare
un mau.«oleo al re Filippo, suo padre, che non fosse meno alto
della più gran piramide d’ Egitto; di costruire una flotta di mille
navi per soggiogare lutto il liltorale del Mediterraneo fino alle
colonne d’Èrcole; finalmente d’operare immense migrazioni
dall’Europa nell’ Asia e da questa in quella, per unificare i di-
versi popoli. Per effettuare dei disegni cosi giganteschi era ne-
cessaria la mente di chi gli aveva concepiti ; e però, soldati e
91
Storia érll* antica Crteia.
Digilized by Googlc