Page 495 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DALLA, MORTE D’ ALESSANDRO A QUELLA D’ EUMENE. 4^
jrrccbe nella guerra recente. Era però uomo di costumi austeris-
simi, di un’integrità a tutta prova, di molta saviezza, amante
sincero della patria e pronto a servirla tutte le volte che era ri-
chiesto, fosse anche contro i Macedoni pei quali parteggiava.
Infatti , quantunque perpetuo consigliatore di pace, e però non
domandasse mai nessun ufficio militare, gli fu conferito quaran-
lo disimpegnò sempre
tacinque volte quello di stratego, o lui
con zelo e ondare ; fatto unico in tutta la storia d’ Atene, quella
moltiplicazione di una carica tanto importante nello stesso in-
dividuo.
Deraade, al contrario, ricco sfondato {Hjr malacquistate
ricchezze, viveva in un lusso esorbitante e sfacciato; riceveva
oro da tutti , si vendeva al primo offerente e lo confessava senza
pudore; proponeva frequentemente degli atti illegali, e del ri-
gore delle leggi se ne burlava ; nemico di Demostene , colse
quest’ occasiono per indurre il popolo a decretargli la morte
:
ma Demostene e altri dei più ragguardevoli del suo partilo eran
partiti da Atene prima che il popolo facesse il decreto ferale.
Gli ambasciatori, dunque, andarono da Antipalro, e ne ri-
portarono che accordava pace agli Ateniesi a quelle condizioni
;
che gli consegnassero Demostene, Iperide e altri oratori ; che
riformassero la costituzione nel modo che indicherebbe lui, che
ricevessero una sua guarnigione in Munichio, e pagassero le
sjjese della guerra. Atene- accettò queste condizioni, cioè sen-
tenziava la propria morte. Infelice quel popolo che riceve den-
tro di sé 0 presso di sé una guarnigione straniera! Gli toglierà,
([uesta, ogni libertà d’azione, gli s’attraverserà a tutti i mi-
glioramenti che intendesse di fare, impedirà con tutti i mezzi
ch’ei si rigeneri, eh’ e’ rifaccia la sua potenza: quella potenza
alla quale terrebbe dietro la redenzione. Era quello lo stato in
cui s’ andava a mettere Atene accettando la guarnigione in Mu-
nichio. La riforma poi della costituzione abbatteva quella larga
democrazia che era tanto conforme al carattere del popolo ate-
niese. Si stabili infatti che i diritti politici apparterrebbero sol-
tanto ai possessori di non meno di 2000 dramme. Gli erano
(juesti in numero di 9000 : furono dichiarati padroni della città
e del suo territorio e continuarono a governarsi colle leggi di
.Solone. Antipatro, che desiderava di spopolar l’Attica, offri a
tutti quelli che erano stati privati dei diritti di cittadino, delle
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