Page 498 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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488 LEZIONE TRENTESIMA.
rifugiarono, colle donne e i bambini, sulle cime dei loro monti.
C.ircondati dal nemico, resisterono; resisterono tutto l’inverno,
malgrado il rigido freddo; resisterono, malgrado la superiorità
numerica dei nemici. E la loro costanza magnanima trionfò.
Aiitipatro, disperando oramai di vincerli in breve tempo, pre-
terì d’ abbandonare 1’ Etolia per 1’ Asia dove lo richiamavano
dei gravi avvenimenti; e cosi gli Etoli restarono liberi c nel
pieno godimento della patria indipendenza.
Sedate le ribellioni nell’Asia e nella Grecia, principiava,
nel 321, la lotta che doveva durare tanti anni fra gli ambiziosi
generali d’Alessadro. 11 più potente di questi, Perdicca, con-
cepì il disegno di dominar lui solo sugli altri e farsi erede della
corona. Per meglio raggiungere il suo scopo, pensò di mettersi
a parte dell’ influenza che la famiglia dell’eroe esercitava senn-
pre sull’armata. Se l’intese a questo proposito con Olimpia, e
sposò Cleopatra sorella d’Alessandro; ripudiando cosi la pro-
messa che aveva fatto ad Antipatro di sposare Nicea figliola di
lui. Volse poi il pensiero a disfarsi a uno a uno de’ suoi rivali;
c cominciò da Antigono, accusandolo dinanzi all’armata per
indocilità di condotta. L’accusato fuggi subito in Macedonia
;
svelò ad Antipatro e a Cratero, genero di lui, i disegni ambi-
zio.ìi di Perdicca ; e gli persuase facilmente a movergli guerra,
tanto più che erano irritali pel ripudio di Nicea. Anche degli
altri generali, fra
i quali primeggiava Tolomeo, entrarono in
quella lega contro il pretendente al dominio.
In favore di questo presero l’ armi il suo fratello Alceta
ed Eumene. Quest’ultimo, trace di nascila, conosciuto e sti-
mato già da Filippo, dovenlato poi segretario d’Alessandro,
era riputato uomo di senno più che d’ azione. Ma anche in
(luesta mostrò che valeva. Perdicca lo mandò sulle coste del-
r Ellesponto per opporsi al passaggio d’ Antipatro e di Cratero
nell’ Asia Minoro. Erano però già passati, e s’era dichiarato del
loro partilo anche Neoltolemo governatore dell’Armenia. Non
gli restava dunque che impedire che s’avanzassero, e lo fece
validamente. Combattè prima il solo Neoltolemo, e lo costrinse
In questa
alla fuga. Attaccò poi Neoltolemo e Cratero insieme.
battaglia détte prova d’una grande accortezza. Cratero era il più
amato da Alessandro, dopo Efestione
; e siccome pel suo attac-
camento ai costumi pairii aveva spesso riprovato l’asieggiare
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