Page 500 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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490 LEZIONE TRENTESIMA.
Si fece .allora nella città di Trisparadiso, in Siria, una nova
distribuzione delle province. Antipatro, Tolomeo, Lisimaco e
Antigono conservarono i loro governi; la Babilonia fu data a Se-
leuco; Filosseno ebbe la Cilicia; dito, la Lidia; e Arrideo, la
Frigia ellespontica. Antigono fu anche nominato da Antipatro
generale in capo dell’armata, coll’incarico di guerreggiare Eu-
mene ; e siccome la diffidenza è un risultato immanchevole nelle
guerre civili, gli me.sse al fianco il proprio figliolo Cassandro,
comandante della cavalleria, affinchè ne invigilasse i fatti e l’ in-
tenzioni.
Antigono andò subito in Cappadocia a incontrare Eumene,
e l’attaccò pre.sso Orcinia. Eumene, tradito da uno de’ suoi ge-
nerali, fu vinto; per cui si trovò obbligato a rifugiarsi con
soli 700 uomini in Nora, piccola fortezza situata in una posi-
zione fortissima. Là fu assediato; e ci si sostenne per un anno,
risoluto a non cedere che a condizione che gli si rendesse il .suo
governo. Colla sua attività seppe mirabimente tener sempre vivo
l’animo de’ suoi pochi soldati.
Durava ancora l’assedio nel 319, quando Antipàtro mori
nominando suo successore nella reggenza il vecchio Polisper-
conte, generale esperimentato. Mentre tutti gli altri generali ap-
provarono quella disposiziono d’ Antipatro, Cassandro solo,
figliolo di lui, sen’ irritò quasiché fosse stato spogliato d’Tin di-
ritto ereditario. Pure, dissimulò per qualche tempo la sua ira,
abbandonandosi ai piaceri : ma intanto si messe in segreta cor-
rispondenza co’ suoi amici per indurli a collegarsi contro il novo
reggente.
Fra questi, non gli fu punto difficile d’indurre Antigono il
;
quale però intendeva tacitamente di combattere Polisperconte
pel proprio interesse e insignorirsi di tutta quanta l’Asia Minore.
Per meglio riuscire in questo suo disegno, e’ pensa di tirar dalla
sua Eumene, di cui aveva riconosciuto la molta abilità militare.
A tale scopo manda a proporgli la pace, promettendogli la resti-
tuzione delle sue province. Nel trattato proposto c’ era una for-
mula, i termini della quale, apparentemente rispettosi alla fami-
glia reale, nella sostanza però impegnavano la fedeltà d’ Eumene
soltanto a favore di Antigono. Eumene s’ accorge di quella ma-
rachella, e vince l’ astuzia coll’ astuzia. Finge che quella formula
fosse effetto d’ un’ inavvertenza; o ce ne sostituisce un’altra colla
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