Page 553 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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RIDUZIONE DELLA GRECIA A PROVINCIA ROMANA. 543
gli s’ alleò anche Genzio re dell’ Illiria. Non potè dunque contare
che quasi sulle sole sue forze ma avendo trovato ben fornito
:
l’erario e cresciuta la popolazione della Macedonia, aveva po-
tuto raccogliere un’ armata di 43,000 soldati. Con questi si messe
in campo nel 172.
Avrebbe potuto riportare dei successi notevolissimi se avesse
agito energicamente, giacché non c’era armata romana: ma si
lasciò illudere da ambasciatori del senato che erano subito ac-
corsi a domandare una tregua e questa tregua détte tempo a
;
Roma di preparare e spedire un esercito. Pure, nei primi due
anni della guerra, ebbe Perseo molto prospera la fortuna e
vinse un console e due pretori. 11 senato, dunque, mandò il suo
miglior generale Paolo Emilio. A questo, le cose gli andarono
subito meglio: ma non cosi, che Perseo non potesse sostenersi
per altri due anni. Finalmente, il 22 di giugno del 168, termina-
rono sanguinosamente la lotta presso la città di Pidna, sul golfo
Termaico. Sul principio della battaglia i Romani piegarono sba-
ragliati dalla falange macedone. Il vecchio Paolo Emilio, vedendo
ciò, si lacera per dolore la veste e si slancia lui stesso alla testa
d’ una legione. E la legione vinse la falange, e con questa la Mace-
donia. Ventimila Macedoni restarono uccisi e 11,000 prigionieri. .
Perseo, ferito, andò nell’ isola di Samotracia portando seco
la sua famiglia e i suoi tesori, e si rifugiò in un tempio. Una
flotta romana lo segui ma non osando toglierlo a forza dal luogo
:
sacro, chiuse d’assedio l’isola per impedire che ne partisse.
Quando poi un suo familiare, tradendolo, ebbe consegnato ai
Romani i suoi figlioli, e’ s’arrese anche lui « come una bestia
» feroce a cui siano stati levati i suoi piccoli. » ' Fu allora con-
dotto a Roma dove servi d’ornamento al trionfo di P. Emilio,
il più splendido trionfo che avesse mai visto quella città. Gettalo
in una prigione tenebrosa, ci mori dopo due anni : secondo al-
cuni, di fame; secondo altri, d’insonnia, essendosi preso, i suoi
custodi, il barbaro gioco d’impedir cfìe dormisse. Gli soprav-
visse un solo figliolo che, per guadagnarsi da vivere, si messe
prima a fare il tornitore, poi lo scrivano dei magistrati d’ Alba.
La stessa sorte del trionfo o della morte in prigione, l’ incon-
il suo allealo Genzio che era stalo vinto dal pretore L.Anicio.
trò
La Macedonia e l’ Illiria non furono ridotte subito a provin-
* Plut
, P. Emilio, 26.
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