Page 569 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SOTTOMISSIONE DELLE COLONIE GRECHE AI ROMANI. 559
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deità potessero scoppiare delle sedizioni di popolo, onde poterle
meglio reprimere fa la pace con Cartagine : le rilasciava tutte
le città che occupava in altri tempi in Sicilia, e ne riceveva,
alla sua volta, 300 talenti e 200,000 medinni di grano. Ma il
riposo non era per lui; e però si dòtte quasi subito a nove im-
[>rese, a conquistare il’ paese dei Bruzi, a depredare le isole
Lipari; ma nel 289, all’età di 72 anni,' mori avvelenato dal
cortigiano Jfenone, indotto a ciò da Arcagato nipote di lui.
I! suo assassino tentò di succedergli ma fu soppiantato da
:
un tale Iceta che tenne la tirannia fino al 278, e la trasmesse a
Tinione che dovè lottare con Sosistrato. Per queste rivoluzioni,
come anche per le devastazioni che facevano nelle campagne
gli antichi mercenari d’ Agatocle (i quali, sotto il nome di Ma-
'mertini, s’insignorirono di Messina) la Sicilia si trovava in uno
stato veramente deplorabile. È a quel tempo che ebbe luogo la
spedizione di Pirro. Questo re, nel riabbandonat l’isola, aveva det-
to : a Che bel campo di battaglia noi lasciamo ai Bomani e ai Car-
» taginesil » ‘ E questi due popoli infatti ci s’ incontraronò da
nemici accaniti. Siracusa governata dal savio Gerone li dal 275
fino al 215, parteggiò prima pei Cartaginesi, poi s’amicò i Ro-
mani,. e cosi potè restare per lungo tempo indipendente e tran-
quilla. Ma quando nella sèconda guerra punica si dichiarò in
favore d’ Annibaie, fu assediata, nel 212, dai Romani guidati
da^ Marcello. C’ era allora il grande Archimede che del suo
genio meccanico ne fece l’uso migliore che possa farsi, quello
di adoperarlo a difesa della patria. Malgrado però le tante in-
venzioni eh’ e’ fece per distruggere o rendere inerti le macchine
degli assediane, la città fu presa d’assalto. Da quel momento,
la storia di Siracusa o del resto dell’ isola si confonde in quella
di Roma conquistatrice.
* Plut., Pir-rOt 23.
FINE