Page 566 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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556 LEZIONE TRENTAQUATTRESIMA.
Timoleone voleva liberar tutta l’ isola. Quindi abbatté Le-
tino tiranno d’Engia; Iceta tiranno di Leonzio; Mamerco e Ip-
pone tiranni di Catania e di Messina; e rese la libertà a Enlella
e Apollonia, e attirò nell’alleanza di Siracusa, non solo tutte le
città greche, ma anche molle di quelle che erano abitate da Si-
cani e da Siculi.
I Cartaginesi sen’ allarmarono e vennero, nel 340, a sbar-
care a Lilibeo con 70,000 uomini. Timoleone non potè raccoz-
zarne più di 12,000: eppure andò contro agli Affricani e gli
détte battaglia sulle ripe del Cremiso. La fortuna giovò all’au-
dacia: un temporale che messe il disordine nell’armata nemica,
venne in aiuto al coraggio di Timoleone e de’ suoi soldati, e i
barbari furono sconfitti. Due anni dopo si concluse un trattato
col quale i Cartaginesi s’ obbligavano a non aiutare nessun ti-
ranno con cui fossero in guerra i Siracusani, si stabiliva nova-
mente che il fiume Alice sarebbe confine fra i possessi di quelli
e di questi, e che tutte le città greche della Sicilia sarebbero
libere.
Dopo questo trattato, Timoleone ricominciò la sua guerra
ai tiranni, e rovesciò quelli che sussistevano ancora. Quindi,
nel 337, cioè quattr’ qnni dopo che ora venuto in Sicilia per far
tante belle imprese, c’ détte quel glorioso esempio di generosità
che fu imitato nel secolo scorso da Washington : si dimesse dal
potere o tornò alla vita privata. Ma i Siracusani, tutte le volto
che avevano da trattare un affare importante, volevano cono-
scere il suo parere e l’ adottavano sempre. A quello scopo, es-
sendo esso doventato cieco, andavano a prenderlo dei deputati
con un carro e lo conducevano in mezzo alla piazza pubblica.
Un’altra prova dell’ alta venerazione in cui era tenuto si è que-
sta : che i forestieri che passavano per Siracusa erano condotti
dai cittadini a vederlo come l’eroe della probità politica, come
una delle glorie più insigni della Grecia.
Dal tempo della sua morte, che fu poco dopo la sua dimis-
sione dal potere, fino all'anno 317, la storia di Siracusa é assai
oscura. Quel che si sa, é che, dopo Timoleone, le passioni de-
magogiche irruppero furiosamente : prova di più che i costumi
d’un popolo, quando son corrotti, un uomo potrà frenarne la
corruzione, forzarla a nascondersi, ma non levarla affatto, non
mutare i costumi. E siccome l’anarchia è figliatrice di tiranni
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