Page 55 - Notiziario della Marina Luglio Agosto 2020
P. 55

potrei rispondergli, vorrei essere al   sento più, corono autonomamente,
                                           mare con la mia ragazza ma sono qui   chissà se riuscirò a fermarle. Arrivo in
                                           per dimostrare di voler essere anche   poco meno di 5 ore, ma il test di oggi
                                           io uno di voi.  Accenno con la testa per   non è finito, mi dirigo in aula studi per
                                           dirgli “si signore”, non parlo non voglio   affrontare altre due prove.
                                           sprecare energie ne perdere il ritmo   “Se una lumaca sale di tre e scende di
                                           corsa respirazione, lui con tono severo   due, in quanto tempo...” non riesco a
                                           mi dice “non mollare” e senza aggiungere   concentrarmi, forse sono disidratato,
                                           altro chiude il finestrino scomparendo   questa prova consiste nel rispondere a
                                           nell’oscurità della notte.           domande di logica matematica e arit-
                                           Sento i polpacci stretti in una morsa,   metica. Cerco di svuotarmi della fatica
                                           forse sto chiedendo troppo, le gambe   accumulata nelle cinque ore precedenti:
                                           pesano e la schiena fa male per la   ho fame, sete, sonno, ovvero sono di-
                                           zavorra che devo trasportare. Credo   strutto, ma non è finita devo superare
                                           sia il momento di rallentare, la strada   anche questa non meno importante
                                           da percorrere sembra infinita.       prova, e devo farlo adesso.
                                           In 10 minuti circa ho percorso poche   Torno sui banchi di scuola, cerco di ri-
                                           centinaia di metri, procedo a rilento.   cordare le cose più elementari possibili,
                                           “Fermati” mi sussurra una voce acco-  semplici ed efficaci, altrimenti proprio
                                           gliente, tutto me stesso lo vorrebbe.   in questo momento, dopo tutto questo,
                                           “No!” mi sussurra nell’orecchio la stessa   dopo tutti questi mesi, rischio di tornare
                                           voce di prima. Chiudo gli occhi, sospiro   a casa ed è un lusso che non posso
                                           e penso a quanta strada ho fatto quanti   permettermi. Rileggo le domande con
                                           sforzi ho sostenuto, non posso mollare   pazienza, avverto lo sguardo attento
                                           proprio adesso, riapro gli occhi e d’avanti   degli istruttori, siamo sempre sotto va-
                                           a me compare l’immagine che per      lutazione da parte loro, non posso mo-
                                           questa notte sarà la più bella della mia   strarmi confuso non devo esitare.
                                           vita, il Golfo della Spezia! Ho svalicato!    Consegno il test, non sono certo delle
                                           Sono a quasi due terzi del percorso,   risposte date. Adesso dovrò smontare
                                           questo meraviglioso panorama mi inonda   e rimontare il mio  M4, lo avrò fatto
                                           di pensieri positivi, vedere il Golfo scin-  mille e più volte, ma incredibilmente
                                           tillare non mi fa più sentire solo, mi dà   esito. Per un attimo ho avvertito una
                                           energie per riprendere la corsa. La   doccia gelata scorrere sulla pelle, ma
                                           salita per adesso è finita, ora mi aspetta   all’improvviso le mani autonomamente
                                           una lunga discesa fino all’Arsenale Ma-  impugnano il fucile lo smontano e ri-
                                           rittimo. In men che non si dica arrivo a   montano come se avessero memoria
       bene, a poche centinaia di metri intra-  La Spezia e raggiungo la base navale,   propria, il potere del duro lavoro fatto
       vedo un cialume, la luce di segnalazione   adesso mancano circa 10 chilometri, il   dà i suoi frutti, scarrello effettuo la
       attaccata sul posteriore del nostro   problema è che sono nuovamente in   prova di arma scarica e guardo soddi-
       zaino: è un mio compagno di corso che   salita e non è clemente. La vista dello   sfatto l’istruttore che a sua volta mi
       mi precede. Lo raggiungo poco dopo,   skyline delle Grazie dovrebbe apparire   guarda severo indicandomi una decina
       gli chiedo se va tuttobene, ha i crampi,   a breve, proprio dopo quel tornante   di pezzi di ferro. “Rimontala!” mi ordina
       lo incoraggio e gli consiglio di bere, mi   mi dico, quasi a convincermi che sono   senza sconti. Lo faccio in pochi secondi
       risponde con un cenno della testa.    arrivato e nuovamente sono avvolto   e lo guardo con aria soddisfatta. Mi
       Proseguo e mi allontano, lo lascio alle   dall’oscurità. Ormai sono poco più di   aspetto un cenno di approvazione, dopo
       mie spalle e un’ondata di emozioni con-  quattro ore in solitaria, il fallimento   questa nottata è il minimo, me lo sono
       trastanti mi percuote, una parte di me   non è più un’opzione, devo gestire le   guadagnato, ma lui impassibile mi dice
       gioisce perché si rende conto che sto   forze, ho almeno altri cento minuti per   “Puoi andare”.
       procedendo bene, ma un’altra vorrebbe   chiudere la prova. Eccolo il meraviglioso   So che dovrò abituarmi a non vivere di
       fermarsi ad aiutarlo. Non posso, devo   cartello posto all’inizio del paesino:   apprezzamenti, è un aspetto del nostro
       procedere, devo divorare più strada   Benvenuti a Le Grazie. Vedo il profilo   lavoro con il quale dovremo convivere
       possibile prima che arrivi la crisi fisica   delle costruzioni tutte illuminate come   prima o poi.
       o mentale.                          se fosse natale: che gioia!          Oggi il primo  “mostro” lo abbiamo
       La salita si fa sentire, ho le gambe in   Devo arrivare a Santa Maria altri pochi   sconfitto, ma tra poche ore inizierà la
       fiamme e il cuore in gola, alzo la testa   chilometri di salita e ci siamo. Ecco il   fase più impegnativa del corso, la “fase
       intento a capire se più avanti ci sarà un   corpo di guardia. Ad aspettarci ci sono   acqua”, e mentre vado in cameretta
       tratto meno duro ma la risposta è pes-  gli istruttori e il personale sanitario a   sento sussurrarmi  “lo abbiamo fatto
       sima.                               prendere nota del tempo e delle con-  noi lo farete anche voi”.
       Si affianca una macchina con due istrut-  dizioni fisiche. Mancano pochi metri e
       tori,  “Tutto bene?” mi chiede, cosa   sarò arrivato, le gambe ormai non le   L’allievo






                                                                                                          53
   50   51   52   53   54   55   56   57   58   59   60