Page 332 - АЛЬМАНАХ КУХНЯ НАРОДНАЯ ДИПЛОМАТИЯ 2020-2023
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La  cucina  di  una  società  è  il  linguaggio  nel  quale  essa  traduce

                  inconsciamente la sua struttura
                  (Claude Levi Strauss)


                  Con  questo  tempo  freddo  di  novembre  nella  mente  di  una  casalinga  sia  italiana  che  russa
                  vengono dei piatti che riscaldano velocemente tutta la famiglia. Infatti uno dei tali piatti sono le
                  zuppe. Zuppa per me come per una persona che vive al margine tra l’Italia e la Russia è nello
                  stesso tempo un piatto che collega le nostre culture, i nostri popoli, in somma un luogo comune.
                  Una  zuppa  calda  in  uno  delle  fredde  sere  di  autunno  o  inverno  potrebbe  unire  una  grande
                  famiglia o una compagnia di amici storici tutti insieme. La chiamerei un piatto simbolico. Quindi
                  vorrei  condividere  due  delle  mie  ricette  preferite  che  ho  imparato  durante  i  miei  molteplici
                  soggiorni in Italia.

                      1.  Zuppa di cicerchie alla marchigiana con battuto di olive
                  Per 4 persone ci vogliono: 350 g di cicerchie già tenute cal a bagno per una notte,
                  200  g  di  pane  raffermo,  80  g  di  olive  denocciolate  (preferibilmente  tipo  tenere  ascolane),  4
                  pomodori  pelati,  2  scalogni,  2  spicchi  d’aglio,  1  mazzetto  di  prezzemolo,  2-3  rametti  di
                  rosmarino, olio e. v. d’oliva, sale fino e grosso, pepe.
                  Scolate  le  cicerchie,  sciacquatele  e  lessatele  in  3  litri  abbondanti  d’acqua  per  40  minuti,
                  eliminando di tanto in tanto la schiumetta che si forma in superficie; aggiungete un cucchiaio
                  scarso di sale grosso dopo 30 minuti dall’inizio del bollore. Preparate un battuto tritando insieme
                  le olive, il prezzemolo e l’aglio. Tritate anche gli scalogni e fateli rosolare in 2-3 cucchiai d’olio
                  a fuoco dolce in un tegame con il fondo pesante o di coccio per qualche minuto, quindi unite il
                  battuto e lasciate soffriggere ancora per un po’, sempre mescolando. A questo punto aggiungete i
                  pelati privati dei semi e tritati grossolanamente, coprite con il coperchio e cuocete per 5 minuti. 3
                  Aggiungete le cicerchie al soffritto insieme a 4-5 mestoli della loro acqua di cottura. Lasciate
                  sobbollire per 30 minuti e, se necessario, aggiungete ancora un mestolo d’acqua. A fine cottura,
                  controllate  il  sale,  condite  con  una  spolverata  di  pepe  e  con  un  filo  d’olio.  Servite  la  zuppa
                  insieme al pane precedentemente affettato e tostato.
                  Se desiderate una presentazione più di effetto, servite la zuppa direttamente in ciotole di pane
                  utilizzando delle pagnottelle tipo michette o rosette, private dalla calotta e leggermente tostate in
                  forno.


                      2.  Zuppa calabrese di cipolle rosse al peperoncino

                  Per 4 persone 300 1 kg di cipolle rosse, 250 g di pane di segale raffermo, 100 g di ricotta salata,
                  2 cucchiai di semi di finocchio, 1-2 peperoncini piccanti, 1 l di brodo vegetale, olio e. v. d’oliva.
                  Affettate le cipolle a rondelle sottili e fatele appassire in un tegame coperto con 3 cucchiai d’olio
                  per  10  minuti  a  fuoco  dolce.  2  Aggiungete  i  peperoncini  tritati  e  un  cucchiaio  di  semi  di
                  finocchio,  mescolate  e  dopo  2-3  minuti  versate  il  brodo  vegetale  e  fate  sobbollire  il  tutto  a
                  fiamma  bassa  per  30  minuti.  3  Tagliate  il  pane  a  fette,  tosta-  telo  in  forno  o  alla  piastra,
                  sistematelo sul fondo di 4 scodelle e versatevi sopra la zuppa equamente distribuita. Completate
                  il piatto con una spolverata di ricotta salata grattugiata e qualche seme di finocchio.
                  In alternativa al pane di segale potete utilizzare le tipiche friselle calabresi, meglio se integrali,
                  che non necessitano di tostatura.
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