Page 86 - Progetto Orienta il tuo Futuro
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PARTE SECONDA


       I risultati della ricerca - IL SETTORE AGROALIMENTARE




       [ 10 ] - Progetto Toscolata
       Il progetto Toscolata è stato finanziato dalla Regione Toscana e condotto dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie
       arboree del Consiglio nazionale delle ricerche (Ivalsa-Cnr), Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area
       Critica dell’Università di Pisa, Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna, Dipartimento di Scienze della Vita
       dell’Università di Siena. Il progetto ha consentito la realizzazione di un prodotto innovativo che può contribuire a ridurre i fattori di
       rischio responsabili di alcune malattie cardiovascolari; si tratta appunto della ‘Toscolata’, una cioccolata prodotta poi dall’azienda
       Vestri Cioccolato, nello stabilimento di Arezzo. La ricetta di questo prodotto così innovativo è stata sviluppata da un gruppo
       interdisciplinare di ricercatori. Grazie agli elevati contenuti di molecole bioattive e alle pregevoli qualità organolettiche, la ‘Toscolata’
       si presenta come una cioccolata caratterizzata da qualità organolettiche e salutari. Il progetto di ricerca non ha condotto soltanto alla
       creazione di un alimento gustoso, che valorizza eccellenze agroalimentari della Toscana, ma ha permesso anche di mettere a punto
       un prodotto che può ridurre gli effetti di alcuni fattori di rischio responsabili delle malattie cardiovascolari, come hanno dimostrato gli
       studi condotti su gruppi di volontari.
       https://www.cnr.it/it/evento/14857/toscolata-valorizzazione-nutraceutica-dei-prodotti-tipici-toscani-in-alimenti-innovativi-a-base-
       di-cacao


       [ 11 ] - Manni Oil
       In un articolo del Sole24ore, pubblicato nel 2020, l’esperienza di questa azienda è raccontata come segue:
       “…Armando Manni, patron dell'azienda maremmana, ha avviato un'operazione di finanziamento da quattro milioni di euro, non
       comune per il mondo agricolo e tanto meno per quello olivicolo…
       Il progetto così finanziato punta ad aumentare di 20 volte la produzione di olio grazie all'acquisizione di altre 20mila piante di olivo in
       Maremma e alla costruzione di un innovativo frantoio 4.0 che guarda all'economia circolare e al riutilizzo degli scarti di produzione: i
       noccioli delle olive saranno destinati all'industria cosmetica per fare scrub antiossidanti.
       “Siamo sul mercato dal 2001 e produciamo l'olio più costoso al mondo, certificato biologico e Igp Toscano”, spiega Manni che vende
       in bottiglie da 100 ml, per un prezzo al litro che arriva a 230 euro. Per evitare l'ossidazione dell'olio le confezioni non contengono
       ossigeno ma un gas inerte, l'argon.
       “Grazie alla collaborazione col dipartimento di Scienze farmaceutiche dell'Università di Firenze – aggiunge l'imprenditore – possiamo
       garantire, e siamo gli unici al mondo, il mantenimento delle caratteristiche organolettiche del nostro olio per tre anni, contro un
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